Cimpello-Gemona. Moretuzzo: «Stop al progetto grazie alla mobilitazione, maggioranza in stato confusionale»
«L’annuncio di ieri dell’Assessora Amirante rappresenta da un lato un grande successo delle persone che si sono mobilitate a difesa del loro territorio, dall’altro l’ennesimo capitolo di una vicenda che evidentemente sta sfuggendo di mano alla maggioranza, ora in stato confusionale». Queste le parole del consigliere regionale e segretario del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo a commento delle dichiarazioni con cui l’Assessora alle infrastrutture e territorio ha affermato, nel corso di una trasmissione televisiva, che il tracciato della Cimpello-Gemona non passerà né sul tracciato alto né per i Comuni di Fagagna e Moruzzo. «In poche settimane – prosegue Moretuzzo – siamo passati da uno studio di fattibilità per il quale sono stati stanziati 300 mila euro e ormai prossimo all’approvazione della Giunta pur di fronte a una forte contrarietà del territorio interessato, a uno stop necessario per alcuni approfondimenti fino ad arrivare alla novità di ieri sera. Evidentemente, a differenza di quanto ha dichiarato l’esponente della Giunta Fedriga, hanno fatto bene i Sindaci di alcuni dei Comuni coinvolti dal progetto a mobilitarsi tempestivamente, coinvolgendo tutte le comunità dell’area della collinare e non solo. La risposta di fronte al concreto rischio di una possibile devastazione dei loro territori, come dimostra la raccolta firme, è stata unitaria e forte. Questo è sicuramente un primo obiettivo raggiunto, che però, stando alle dichiarazioni dell’Assessora Amirante, non mette in discussione la volontà di procedere con la realizzazione di infrastrutture necessariamente impattanti, ma semplicemente rischia di spostare il problema su qualche altro territorio, ancora una volta senza alcun ragionamento complessivo e partecipato sulla strategicità di un’opera di questo tipo». «In conclusione – chiosa Moretuzzo – di certezze al momento non ce ne sono, tranne che la volontà dell’amministrazione regionale rimane quella di trovare un ulteriore tracciato da imporre a qualche altro territorio e che lo studio di fattibilità commissionato e pagato dalla Regione si è rivelato inutile».