Domani doppio nefasto anniversario, marcia su Roma e …. tempesta Vaia
Il 28 ottobre, oltre al Centenario della Marcia su Roma, ricorre un altro tragico evento. Sono trascorsi infatti quattro anni dalla Tempesta Vaia, il disastroso evento atmosferico “estremo” che, abbattendo intere foreste delle Alpi Orientali, ci mise una volta di più davanti alle terribili conseguenze dei cambiamenti climatici. Fu colpita anche la montagna del Friuli Venezia Giulia, in particolare il Comune di Sappada, l’Alta Valle del Degano, la Val Pesarina, la Valle del But e i boschi tra Ampezzo e Sauris. Ad essere sostanzialmente risparmiato fu invece il Tarvisiano.
Adesso la Regione Friuli Venezia Giulia si appresta a porre rimedio a questa “mancanza” prevedendo l’abbattimento di alcune decine di ettari della millenaria Foresta di Tarvisio per realizzare una nuova pista da sci, che dal Monte Florianca scenderà nella Piana dell’Angelo, una località posta al di sotto degli 800 metri di altitudine! Confrontata con le immagini di Cervinia, che, proprio in questi giorni, ha dovuto rinunciare alla tappa programmata delle gare di Coppa del Mondo per mancanza di neve e per l’impossibilità di produrre neve artificiale a causa delle temperature elevate, questa sarebbe già una notizia, che ci fa capire come la decisione di investire milioni di euro in interventi di questo genere appartiene più alla logica di un giocatore d’azzardo che a quella di saggi amministratori del denaro pubblico.
Le brutte notizie non giungono però mai sole. Non sappiamo quanti siano al corrente, infatti, che per poter rendere transitabile dai ciclisti (evitando che forino le gomme) la vecchia strada militare, normalmente interdetta al transito di veicoli a motore, che dalla Val Saisera raggiunge il Monte Santo di Lussari ed ospitare così la penultima tappa della prossima edizione del Giro d’Italia, la Protezione Civile Regionale non ha esitato ad utilizzare una parte non trascurabile dei fondi ricevuti per il ripristino dei danni provocati dalla Tempesta Vaia: si è parlato di ben cinque milioni di euro. L’intervento ha potuto approfittare delle agevolazioni previste per i lavori di somma necessità ed urgenza, evitando così le “fastidiose” procedure di valutazione ambientale, le norme per l’aggiudicazione dei lavori ed altri lacci e lacciuoli burocratici.
Questo, purtroppo – come stanno denunciato il CAI e le associazioni ambientaliste – non è il primo né l’ultimo caso di utilizzo “disinvolto” dei fondi della Protezione Civile nella nostra regione e avrà come indotto l’invasione del meraviglioso Borgo sorto attorno al Santuario Mariano, dichiarato di “notevole interesse pubblico” con un Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione che risale al maggio 1956 e meta ogni anno di pellegrini che giungono dalle tre aree culturali e linguistiche che qui confluiscono (quella tedesca, quella slava e quella latina), da parte di migliaia di tifosi al seguito della “Carovana Rosa” (gli organizzatori parlano di 15-20.000 spettatori). L’afflusso contemporaneo di un tale numero di persone avrà come effetti collaterali, la collocazione di servizi igienici mobili, la distribuzione di bibite in contenitori usa e getta, l’abbandono di rifiuti, l’utilizzo di altoparlanti a pieno volume e la premiazione sul palco con sversamento (in ogni caso deprecabile) di spumante a due passi dal Santuario. Qualcosa che, in nome del business, ricorda tanto i mercanti nel tempio citati dal Vangelo.
Il Presidente leghista Massimiliano Fedriga si è dichiarato felice e soddisfatto di poter ospitare questa manifestazione, che porterà in mondovisione le bellezze del Friuli. Chissà cosa ne pensano le popolazioni colpite dall’alluvione nelle Marche!