Civica Fvg, deficit di viabilità e mobilità nel Pordenonese. Necessaria una pianificazione strategica della Regione
La viabilità veicolare e ferroviaria e la mobilità ciclabile del Friuli Occidentale sono oggetto dell’interrogazione depositata oggi in Regione dal consigliere regionale Marco Putto del gruppo Patto-Civica FVG, che chiede di conoscere quale sia la pianificazione strategica e quali le priorità in merito al tema sollevato.
“La provincia di Pordenone – ha spiegato Putto – sconta un deficit di riqualificazione e di potenziamento complessivo rispetto a viabilità e mobilità, riconosciuto trasversalmente da tutte le forze politiche al punto da aver costituito nei rispettivi programmi di mandato un impegno elettorale chiaramente espresso. Al di là dei necessari interventi puntuali che singoli territori del pordenonese attendono da molto tempo, sarebbe fondamentale e auspicabile agire con una strategia complessiva che affronti in modo organico i macro aspetti infrastrutturali del territorio, stabilendo le priorità d’intervento rispetto alle risorse già disponibili e a quelle che dovranno essere reperite. Uno dei temi centrali è la necessità di migliorare le connessioni stradali tra Veneto, provincia di Pordenone, Udine e Austria. Il recente completamento della Pedemontana veneta, come del resto era stato previsto, ha fatto incrementare il flusso di veicoli pesanti che una volta usciti dall’autostrada entrano nella Statale 13 Pontebbana, caricando in modo non più sostenibile i centri urbani attraversati”.
La soluzione al congestionamento del traffico lungo la Pontebbana non potrà necessariamente essere costituita da un’unica scelta infrastrutturale, bensì da un insieme di scelte, da attuare con scale di priorità diverse e con il pieno coinvolgimento delle comunità e degli Enti di volta in volta interessati, sempre con il suffragio di evidenze scientifiche tese alla massima sostenibilità possibile e alla tutela dell’ambiente, che prevedano sia soluzioni a breve termine, che a medio-lungo termine.
“Ritengo valide – ha aggiunto il rappresentante dei civici – le misure emergenziali e temporanee annunciate dalla Regione, in particolare nei casi di incidentalità o blocchi dell’Autostrada A4, che prevedano l’utilizzo in via sperimentale della circonvallazione di San Vito al Tagliamento nei casi in cui da parte di Autovie Venete scattino i blocchi in autostrada e le conseguenti deviazioni: la tangenziale di San Vito potrà essere utilizzata sia per il traffico proveniente da Conegliano attraverso la A28, sia per il traffico proveniente dalla Regionale 252 Napoleonica, cioè da Codroipo sulla Statale 13, indirizzandolo verso l’uscita autostradale di Villotta di Chions senza interessare altre viabilità di tipo locale. In questo modo si sgraverà la stessa Statale 13, soprattutto sul nodo di Casarsa interessato dall’annoso problema dell’impianto semaforico. Nel contempo sarà fondamentale e opportuno procedere celermente al completamento della terza corsia della A4, alla riduzione dei pedaggi autostradali per incentivare la permanenza nella stessa, alla redazione e alla messa a disposizione dell’esito degli studi relativi alla cosiddetta “Gronda Nord” e al prolungamento della Cimpello – Sequals verso Gemona e, soprattutto, al rifacimento del ponte sul Meduna lungo la Statale 13, per il quale si è fin qui atteso troppo tempo, privilegiando gli annunci ai fatti”.
“Per quanto concerne la viabilità ferroviaria – ha rimarcato Putto – è necessario portare avanti da subito un costruttivo confronto con RFI e FS per fare in modo che il collegamento Trieste – Venezia possa essere almeno modernizzato, in attesa che l’alta velocità possa giungere anche in Friuli Venezia Giulia, e che venga risolto il problema del nodo ferroviario di Udine, che sta rallentando il trasporto di merci su rotaia verso l’Austria perché l’attuale tratta si snoda lungo un percorso cittadino e quindi non è possibile aumentarne la velocità, se non individuando dei tracciati alternativi. In un ragionamento complessivo sulla rete ferroviaria, non va trascurata neanche l’utilità di tracciati ferroviari come la SACILE-MANIAGO-GEMONA, da completare nel tratto Maniago-Gemona atteso che il tratto Sacile-Maniago è già percorribile, e il recupero della tratta CASARSA-PINZANO (sulla quale è pendente il giudizio del TAR rispetto al Vincolo posto dalla Sovrintendenza), che potrebbe essere ripristinata contestualmente alla realizzazione del progetto della contigua pista ciclabile e allo stesso tempo essere funzionale al traffico merci proveniente dall’Interporto di Pordenone, rendendo più competitiva l’area commerciale pordenonese. Il potenziamento e il recupero dei tracciati ferroviari – ha concluso Putto – potrà anche migliorare la fruibilità turistica del territorio regionale, visitabile e percorribile con maggior facilità attraverso l’intermodalità bicicletta-treno, motivo per cui è importante conoscere con quali priorità la Regione intenda affrontare il completamento delle ciclovie regionali e la loro interconnessione”.