Comune di Udine: La delega alla polizia locale passa all’assessora alla sicurezza partecipata Rosi Toffano

L’Amministrazione comunale vuole rafforzare fin da subito il progetto di sicurezza nei quartieri, garantendo la miglior organizzazione e la massima cooperazione tra le forze in campo. È per questo motivo che le valutazioni fatte dal Sindaco di Udine insieme alla Giunta comunale, in vista della partenza ufficiale dei due macro-progetti nei quartieri della Sicurezza partecipata e dei Consigli di quartiere partecipati, hanno portato alla decisione, in accordo con il Vicesindaco che deteneva la delega alla Polizia locale (probabilmente non vedeva l’ora) e l’Assessora alla sicurezza partecipata, di passare la gestione delle forze dell’ordine municipali a quest’ultima. All’Assessora alla Sicurezza partecipata Rosi Toffano viene perciò da oggi affidato anche il governo della Polizia Locale e quindoi ogni responsabilità. Nell’idea dell’Amministrazione questa è la soluzione più coerente per garantire la gestione più efficace dei due progetti di partecipazione che partono dai quartieri. Soprattutto per quanto riguarda la Sicurezza Partecipata, gli uffici della Polizia Locale saranno il punto di riferimento per le segnalazioni da parte dei referenti di quartiere. In più, tra le nuove assunzioni che sono state fatte quest’anno al Comando di via Girardini, diversi agenti diventeranno i cosiddetti vigili di quartiere, il presidio di collegamento tra cittadinanza e forza dell’ordine per aumentare il grado di sicurezza. In questi mesi l’Amministrazione ha voluto far conoscere ai cittadini il progetto, presentare gli strumenti messi a disposizione e definire i ruoli attraverso numerosi incontri nei quartieri, nel corso dei quali si è instaurato un dialogo molto proficuo con la cittadinanza, le associazioni e il tessuto urbano della città.

Ad oggi le domande pervenute agli uffici comunali per prendere parte volontariamente al progetto sono più di 60 e ovviamente non c’è un riferimento a quanti si puntasse, diciamo per essere maliziosi che quel “più” di 60 nasconde una certa incertezza anche perchè da questi 60 e più verranno selezionati i papabili alla formazione dei volontari, per poi passare alla successiva individuazione dei referenti. Continua a sembrarci tutto una supercazzola….

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