A Udine siamo all’ennesima “supercazzola” sulla sicurezza: firmata la collaborazione tra Comune di Udine e Sistema Soste e Mobilità

“È stato posato un altro tassello del mosaico della Sicurezza Partecipata, dopo la pubblicazione del vademecum operativo e dell’avviso di selezione dei cittadini volontari di fine marzo”. Così si apre la nota stampa del Comune di Udine che specifica: “Con la firma apportata oggi alla presenza del Sindaco Alberto Felice De Toni, del Vicesindaco Alessandro Venanzi, dell’Assessora alla Sicurezza partecipata e Quartieri Rosi Toffano e del Comandante della Polizia Locale Eros Del Longo, il Comune di Udine rende operativo il protocollo d’intesa con Sistema Sosta e Mobilità, rappresentata oggi dal presidente Emilio Occhialini, per la tutela delle aree di parcheggio udinesi da potenziali situazioni di degrado”. Insomma prosegue l’insana idea di trasformare la città di Udine in una sorta di grande fratello, non solo elettronico attraverso un numero non certo limitato di telecamere e la mega “regia” di controllo presso il comando della municipale, ma anche attraverso una pletora di potenziali onesti delatori e, novità odierna, attraverso  gli addetti al controllo della sosta investiti dal ruolo di vigilantes soft, insomma non operativi ma potenziali bonari spioni.  Insomma la cosa, per citare Ennio Flaino “è molto grave ma purtuttavia non è seria” manco Udine fosse tutta una enorme periferia degradata preda della malavita organizzata, un Bronx o peggio la succursale di Haiti, patria di gang senza scrupoli. Il tutto, per dirla senza drammatizzare ci sembra, citando il mitico Conte Mascetti alias Ugo Tognazzi, una enorme “supecazzola prematurata con scappellamento a destra” anzi nel nostro caso a sinistra.  Secondo il Comune, che ricordiamo dovrebbe essere unico baluardo della sinistra fra i capoluoghi del Fvg e che dovrebbe trattare il tema sicurezza in maniera  più concreta e meno “fantasy”, serve non “solo coinvolgere una cittadinanza adeguatamente formata per l’osservazione dei quartieri, come prevede il macro progetto della Sicurezza partecipata, ma anche stringere collaborazioni con le società partecipate come Arriva e SSM, per far sì che la città stessa, attraverso il suo tessuto sociale ed economico, sia la prima promotrice del senso di sicurezza urbana”. Infatti la firma sul protocollo, che fa il paio con il progetto pilota in collaborazione con Arriva Udine firmato il 21 marzo, vede formalizzare un’attività che era già partita in via sperimentale. Ad essere coinvolto è stato il personale di SSM, che si farà carico di un’attività di semplice osservazione – e segnalazione al Comando di Polizia Locale – di fatti che avvengono nel contesto delle aree di sosta e nei parcheggi in struttura. Analogamente a quanto previsto nel protocollo della Sicurezza Partecipata, le segnalazioni riguardano specifiche casistiche e hanno l’obiettivo di portare a conoscenza dei fatti le Istituzioni e le Forze dell’Ordine per i relativi approfondimenti. Entrando nel dettaglio delle competenze, gli ausiliari del traffico potranno segnalare principalmente episodi riconducibili a utilizzo indebito delle aree di sosta, presenza di auto, moto o biciclette che si sospettano rubate o utilizzate per compiere furti (non si capisce con quale criterio ndr) ed eventuali fughe sospette di veicoli. Rientrano tuttavia nelle circostanze segnalabili anche fatti non legati alla mobilità urbana, come sospetti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, situazioni di grave disturbo della quiete pubblica, atti vandalici di ogni sorta e casi di abbandono di rifiuti. Fermo restando, precisa il Comune, che le segnalazioni per fatti che potrebbero rappresentare un pericolo per la sicurezza e l’incolumità delle persone vanno indirizzate al numero unico d’emergenza 112, nei casi evidenziati nel protocollo sarà la Polizia locale a valutare l’idoneità delle segnalazioni e ad approfondirli a tutela della sicurezza, e dell’incolumità dei cittadini. “Siamo profondamente convinti che il miglior modo per aumentare il senso di sicurezza delle cittadine e dei cittadini sia coinvolgerli, mettendoli in solidarietà con le Istituzioni e le Forze dell’ordine, a cui è deputata la sicurezza pubblica. Il ruolo della Politica è porre le basi per una città solidale che faccia della partecipazione dei suoi abitanti il motore della sicurezza”, ha detto l’Assessora Toffano descrivendo l’intento dell’Amministrazione per quanto riguarda la sicurezza urbana. “Anche le collaborazioni istituzionali sono fondamentali. L’Accordo con SSM – spiega in aggiunta l’Assessora – ci consente di scongiurare disagi creati da situazioni di degrado o da comportamenti illeciti più o meno frequenti. In questo modo intendiamo venire incontro alle esigenze dei cittadini, e assicurare allo stesso tempo il massimo decoro e il più alto grado di vivibilità per chi abita e frequenta quotidianamente la nostra città”. Nell’ambito del progetto di Sicurezza partecipata, il Comune di Udine ha predisposto anche una strategia di informazione e prevenzione indirizzata ai cittadini nei quartieri, con 5 incontri ancora previsti tra aprile e maggio (il primo appuntamento del 2 aprile ha riunito un buon numero di cittadini interessati), forse saperne il numero sarebbe stata informazione utile.  Gli incontri, organizzati in collaborazione con gli esperti delle Forze dell’ordine, intendono spiegare ai cittadini come prevenire fenomeni che stanno avendo un sempre più diffuso sviluppo. Rientrano negli argomenti trattati infatti le truffe, la sicurezza e la difesa dalle vendite aggressive telefoniche e porta a porta, la protezione della casa, la prevenzione dei furti, nonché alcune strategie psicologiche per la prevenzione dei raggiri. Ultimo grande argomento i rischi della rete: dalle frodi informatiche alla protezione dei dati sensibili. Viene da chiedersi quando verranno posti  i cavalli di frisia per trasformare Udine da tranquilla cittadina di provincia in novella Beirut? Si fa per ridere ovviamente perché ribadiamo, siamo alla supercazzola.

Fabio Folisi