Conclusa ieri sera a Pordenone la XIX edizione del Festival dei corti dei giovani di Cinemazero
«Contatto» è la parola che riassume lo spirito della XIX edizione di FMK, il festival internazionale del cortometraggio di Cinemazero, terminata venerdì sera nella splendida cornice dello spazio UAU! ai Giardini “Francesca Trombino” di Pordenone. «L’incontro con il pubblico, sempre numeroso, il dialogo tra gli studenti di cinema di tutta Italia con gli ospiti, registi, musicisti e attori giovani ma già affermati, è ciò che ha segnato i tre giorni del festival», ha dichiarato il curatore Paolo D’Andrea. «L’idea alla base della manifestazione è rendere il più democratico e aperto possibile l’accesso al mondo dell’industria cinematografica, nelle sue numerose sfaccettature, dalla regia alla musica». E infatti non solo le proiezioni serali, ma anche i laboratori, gli incontri pomeridiani con i registi del territorio e le masterclass sono stati partecipatissimi. «Ciò che ho percepito in questi giorni è il sentimento comune di una generazione di giovani poco ascoltata, a cui FMK dà voce. È il bello di questo festival», ha commentato la presidente della Giuria, la regista esordiente Emilia Mazzacurati. Accanto a lei, a valutare i corti in concorso, c’erano la videoartista pordenonese Caterina Shanta e lo sceneggiatore Milo Tissone.
I tre hanno scelto come miglior film “Canine” di Lorenzo Mandelli, scrittore al suo debutto come sceneggiatore e regista, «per aver saputo raccontare con pennellate gelide e ironiche le crepe di una relazione amorosa, attraverso un singolo evento apparentemente marginale alla vita di una coppia consolidata. Per aver saputo delimitare l’arena dell’intero conflitto in un appartamento dove la claustrofobia non è solo quella delle pareti ma soprattutto quella del non volersi incontrare».
Una menzione speciale è andata a “Look Back Anouk”, dei registi e artisti Irene Montini e Rocco Gurrieri, che hanno vinto anche il Premio Young. «Il corto è una riuscita testimonianza di come si possa avvicinare il cinema al mondo della moda. – Questa la motivazione della giuria composta dagli studenti e dai ragazzi dello Young Club di Cinemazero. – Lo abbiamo selezionato per la felice combinazione di reale e fantastico. È un racconto fuori dal tempo che ci fa scivolare in un territorio liminale, in una terra di mezzo in cui ci perdiamo e ci ritroviamo presi per mano in una foresta di simboli». Il Premio del Pubblico, infine, è andato a “Bleep” di Ben S. Hyland, un corto tra horror e commedia.