Confidi Friuli: via libera dell’assemblea al bilancio. Nel 2018 importi deliberati per 80 milioni
Importi deliberati a quota 80 milioni, 229 milioni di fidi, 101 milioni di garanzie in essere, 28,3 milioni di patrimonio netto. Sono i principali dati del bilancio 2018 di Confidi Friuli approvato in assemblea nella sala Valduga della Camera di commercio di Pordenone-Udine. «Un bilancio positivo e importante – commenta il presidente Cristian Vida –, essendo il primo dopo la fusione di Confidi Friuli e Confidi Pordenone con la costituzione di un soggetto con attività finanziarie per oltre 160 milioni di euro. Vanno rilevate in particolare la copertura delle partite deteriorate al 65% e una forza patrimoniale di molto superiore a quella di molti vigilati attuali; infatti, l’indice di solidità patrimoniale CeT1 Ratio ammonta al 31 dicembre al 36,5%, con notevoli spazi per futuri investimenti nell’attività di rilascio di garanzie e in operatività accessorie consentite».
La fusione, ricorda il Consiglio di amministrazione, era mirata anche alla possibilità di operare come Confidi “maggiore”, il ristretto gruppo con soglia dimensionale fissata a 150 milioni. L’iter per l’inserimento nell’Albo dei Confidi vigilati da Banca d’Italia è partito e si dovrebbe concretizzare a partire dal 1 gennaio 2020. «A quel punto daremo ancora maggior supporto ai nostri soci e al sistema bancario – sottolinea Vida –. Ma già dal momento della fusione, nel febbraio scorso, ci muoviamo da soggetto unico per assicurare un futuro alle imprese che, pur portando ancora i segni della recessione, continuano a dare prova di capacità e valore. Dopo aver verificato le aziende realmente esistenti e operanti, contiamo ben 7mila soci, il 9% del totale delle imprese attive in regione, escluso il comparto agricolo, e il 12,5% nelle province di Udine e Pordenone».
In conseguenza dell’applicazione di criteri di valutazione dei titoli secondo le norme di contabilità internazionale Ias, il bilancio presenta presunte variazioni negative per 540mila euro, già in parte recuperate nel primo trimestre 2019 con la vendita dei titoli in un contesto positivo di mercato.
Nella sua relazione il presidente Vida ha inoltre sottolineato «l’ottimo rapporto con le banche del territorio, anche in provincia di Pordenone, dove già abbiamo iniziato a lavorare con impegno e risultati». Alla Regione, infine, «oltre al ringraziamento per l’attenzione riservata alla patrimonializzazione del sistema Confidi, inviamo la sollecitazione a condividere con noi percorsi normativi che possano aiutare le banche virtuose che operano a favore del territorio e obbligare quelle meno virtuose ad accorgersi che, se continuano a limitare il credito, penalizzeranno il sistema economico e, di conseguenza, pure sé stesse».