Controlli Arpa FVG sui “Pfas”. Siti segnalati in Fvg conosciuti da tempo

Nei giorni scorsi ha trovato ampia diffusione nei media una mappa interattiva realizzata da Le Monde e da 17 partner che riassume i contenuti del progetto “Inquinamento per sempre” (Forever pollution project, https://bit.ly/3mGf3Tr). L’indagine, realizzata in forma collaborativa con tecniche di data journalism, evidenzia in tutta Europa l’entità della contaminazione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), una famiglia di composti chimici che, a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, si sono ampiamente diffusi in tutto il mondo. I Pfas sono utilizzati, ad esempio, per impermeabilizzare tessuti o carta, realizzare rivestimenti per contenitori di alimenti, pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa…. Sono composti molto persistenti e mobili che, visto anche il loro ampio utilizzo, sono stati rilevati in concentrazioni significative negli ecosistemi e negli organismi viventi. La legislazione ha iniziato ad interessarsi alla presenza di queste sostanze nelle acque a partire dal 2015, ma di fatto le ricerche sono iniziate a partire dal 2017-2018 a seguito del recepimento della Direttiva Europea e per consentire la predisposizione delle metodiche analitiche vista la bassa concentrazione di queste sostanze (nanogrammi/litro). La mappa presentata da Le Monde è stata costruita aggregando sorgenti di informazioni provenienti da fonti diverse, anche non pubbliche, con l’obiettivo principale di informare la collettività e le Autorità sulla presenza di Pfas sul territorio al fine di stimolare e potenziare le campagne di monitoraggio e le azioni di risanamento. I siti del Friuli Venezia Giulia classificati da Le Monde come siti con presenza accertata di Pfas nelle acque sono noti da tempo in quanto già presenti nella pubblicazione ISPRA “Indirizzi per la progettazione delle reti di monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei corpi idrici superficiali e sotterranei” del 2019.  Il report Ispra, al quale ha collaborato anche Arpa FVG, riporta infatti i dati delle misure effettuate tra la fine del 2017 e il 2018 in numerosi siti italiani, compresi 11 siti del Friuli Venezia Giulia. In estrema sintesi, lo stesso report indica due aree del Friuli Venezia Giulia maggiormente interessate dalla presenza di Pfas: Premariacco e Roveredo in Piano – Porcia, dove sussistono tuttavia situazioni diverse per tipologia e origine della contaminazione.

Premariacco

Il punto di monitoraggio a Premariacco è controllato due volte all’anno da Arpa FVG: i risultati delle analisi indicano che le concentrazioni dei Pfas sono pressoché stabili nel tempo. L’Agenzia regionale per l’ambiente effettua anche dei monitoraggi in alcune stazioni in prossimità del punto sopra citato e queste analisi evidenziano un’area di dispersione nelle acque sotterranee circoscritta con concentrazioni in decrescita monte-valle in sostanzialmente equilibrio idraulico. Non c’è pertanto evidenza di spostamenti significativi nemmeno verso l’abitato di Premariacco.

Roveredo in Piano – Porcia

Le stazioni di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee collocate nell’area di Roveredo in Piano – Porcia sono monitorate da Arpa FVG negli ultimi anni con cadenza semestrale ed evidenziano un trend in lieve decrescita, anche se con oscillazioni legate all’andamento dei livelli di falda.

In generale le sostanze perfluoroalchiliche sono controllate, sia nelle acque superficiali sia nelle acque sotterranee come previsto dalla normativa, secondo le frequenze previste dai piani di monitoraggio sessennali ed i dati sono resi pubblici tramite il portale Open Data della Regione Friuli Venezia Giulia (https://bit.ly/3T9s2JG). Alla fine del sessennio in corso (2020-2025) si potranno trarre delle conclusioni e formulare ulteriori azioni correttive da intraprendere da parte delle autorità competenti.