Convegno Cai a Tolmezzo: “Mini idroelettrico in montagna. Impatti e problematiche”
Lo sfruttamento idroelettrico e le conseguenze ambientali, oltre che sociali ed economiche, che ne derivano saranno al centro del convegno “Mini idroelettrico in montagna. Impatti e problematiche” che si terrà giovedì 14 febbraio a Tolmezzo, organizzato dalla commissione Cai “Tutela ambiente montano” di Veneto e Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la sezione Cai di Tolmezzo e l’Uti della Carnia.
Il Club Alpino Italiano, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente quale associazione ambientalista di interesse nazionale, è da sempre impegnato nella tutela dell’ambiente montano, delicato e fragile nei suoi equilibri. Anche recentemente, nel dicembre 2018, il Cai Friuli Venezia Giulia, insieme al Cai Veneto e alla commissione interregionale Tam, ha sottoscritto un ulteriore appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico. L’incontro in programma a Tolmezzo intende essere un momento di approfondimento e sensibilizzazione sugli impatti causati dalla presenza delle centraline idroelettriche nel territorio alpino del Friuli Venezia Giulia, anche in relazione ai cambiamenti climatici in corso, e un’occasione di riflessione sui rischi connessi al rilascio di nuove concessioni di derivazione a uso idroelettrico, inserite nell’attuale agenda politica regionale.
All’incontro, aperto al pubblico e coordinato da Carlo Brambilla, referente per la commissione centrale Tam del Cai sulle questioni energetiche, interverranno Raffaella Zorza, biologa ambientale dell’Arpa Fvg (Monitoraggio ed effetti sui corpi idrici), Domenico Romano, presidente del Consorzio BIM Tagliamento (Non è tutto oro ciò che scorre), Andrea Boz, presidente Secab, (Un esempio di gestione pubblica della risorsa acqua per la produzione di energia), Lucia Ruffato, del Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia (Conseguenze dell’incentivazione del mini idroelettrico in montagna).