Coordinamento No Inceneritore Spilimbergo sullo studio epidemiologico nello spilimberghese escludendo Comitati e popolazione
È notizia di qualche giorno fa che, nel varare la legge di bilancio più ricca della storia del Friuli Venezia Giulia, la maggioranza in Regione ha negato compatta lo stanziamento per lo svolgimento dello studio epidemiologico nello spilimberghese – maniaghese. A dirlo per conto del Coordinamento No Inceneritore Spilimbergo è Francesco Franz che evidenzia che lo studio promesso tramite articoli di giornali nel 2019 dall’attuale Assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro, rimasto lettera morta da oltre 4 anni e tuttora senza alcun fondo economico. Oggi sulla stampa, lo stesso Scoccimarro, afferma che lo studio è partito e che sono in progettazione i prossimi passi. Inoltre il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Markus Maurmair, nonché presidente di Commissione, attacca i Comitati affermando “L’ascolto delle istanze provenienti dal territorio dimostrato in questi mesi dovrebbe rasserenare chi utilizza temi cari a tutti, salute e ambiente, smontando quelle pieghe che assumono la piega politica. Giù la maschera di chi vuole trasformare il “comitatismo” in un nuovo partito orientato ad un solo scopo: attaccare le forze di centrodestra che con i fatti dimostrano di saper gestire tematiche complesse e di grande attenzione per la popolazione utilizzando buon senso e pragmatismo”. “Parole coraggiose di chi in prima persona, e con il suo partito, chiosano dal Coordinamento, ha lasciato lo studio epidemiologico per più di 4 anni nei cassetti della Regione, oppure che ha concesso l’avviamento del procedimento autorizzativo a maggio per il, fortunatamente bloccato, nuovo inceneritore di EcoEridania nonostante fosse a meno di 500 metri dell’abitato. O che ha supportato ogni ampliamento o installazione di industrie inquinanti sul territorio pordenonese dall’inceneritore di Kronospan a San Vito a quello proposto da Bioman a Maniago, senza battere ciglio. Ma la lista è lunga e coinvolge opere che peggiorano la salute dell’ambiente e delle persone dalla Carnia a Trieste”. Il territorio e la popolazione chiedevano e chiedono uno studio indipendente, in autonomia, non affidato alle strutture regionali sensibili alla politica, mediante incarico ad un tecnico di livello nazionale con un curriculum adeguato alla situazione di provate esperienze maturate sul campo individuato assieme alla popolazione. Uno studio, spiegano dai Comitati, che coinvolga l’intero territorio e non limitato a 6 comuni. Coinvolgendo quindi anche Maniago e Fanna e non solo. Un’indagine che vada a coinvolgere tutte le fasce di popolazione, in particolare quelle più giovani che è risaputo essere più sensibili agli effetti delle emissioni. Non escludendo alcuna patologia. “Tale indagine, proprio per l’assoluto disinteresse della Regione e per la lunga storia di costanti pareri favorevoli dell’azienda sanitaria, Arpa FVG e degli uffici regionali ad ogni industria insalubre, spiegano i Comitati, deve essere estremamente qualificata dal punto di vista scientifico, sanitario e tecnico e deve essere terza e indipendente. Non è accettabile che gli stessi enti che rilasciano i permessi alle industrie insalubri vadano a condurre gli studi sugli effetti sulla salute delle emissioni delle stesse”. Riteniamo come Coordinamento No Inceneritore Spilimbergo, conclude la lunga nota stampa, che dopo 25 anni di attesa questo studio non possa essere condotto escludendo la popolazione. Se effettivamente ci si sta muovendo per condurre un’indagine, e quindi questi articoli non sono le ennesime tanto roboanti quanto vuote dichiarazioni, questo studio venga presentato sul territorio. Presentazione che deve avvenire, proprio per il suo interesse collettivo, in un incontro pubblico dove i dettagli e il cronoprogramma vengano resi disponibili e dove le richieste dei Comitati e degli abitanti vengano integrate all’interno dello progetto. Infine, rigettiamo totalmente l’interpretazione dello scopo dell’indagine espressa da Markus Maurmair, che la considera “un passaggio fondamentale per capire quale sarà il futuro sviluppo di un’area di particolare interesse economico del Friuli Occidentale “.