Costo rifiuti a Monfalcone: Finalmente un po’ di trasparenza.

Ci sono voluti più di sei mesi ma alla fine chi la dura la vince e siamo arrivati in commissione per conoscere bene la situazione dei rifiuti. Lo spiegano in una nota i consiglieri comunali Cristiana Morsolin e
Alessandro Saullo. Finalmente in questa occasione, proseguono,  abbiamo potuto chiedere dati ed avere risposte “ufficiali” e chiare dai tecnici senza dover passare per l’apparato politico che ci governa. E finalmente abbiamo avuto conferma di quanto stiamo dicendo da anni, le spese per i rifiuti a Monfalcone negli ultimi sette anni sono aumentate e non di poco!  Si parla di più di un milione di euro in pochi anni, di più di un quarto della spesa complessiva. Infatti passiamo da una spesa di 4.468.000 euro nel 2017 a 5.665.000 nel 2022. Ma com’è possibile vi chiederete se la bolletta della tari è rimasta invariata anche se non diminuita come si vuole sostenere? Semplice perché i soldi in più per Vasco (120.000 euro tra noleggio del contenitore, 38.000 euro, e trasporto in giro per la città, 80.000 euro) non vengono messi in bolletta, così come i
passaggi in più per il ritiro della plastica (46.000 euro), o come per l’acquisto e distribuzione di sacchetti 96.000 euro o come la minispazzatrice, altri 64.000 euro, e così avanti per un milione e duecentomila euro in sette anni. L’operazione è chiara, spendo sui rifiuti senza badare a spese, tanto non lo faccio vedere al cittadino perchè non glielo metto in bolletta, ma comunque lui paga perché i servizi in più costano e i soldi non li mette la Giunta ma vengono presi dal bilancio comunale. Beh così son tutti bravi a fare la città pulita! Peccato che in questi anni i costi siano lievitati a dismisura. Per pulire o asportare rifiuti che qualcuno non aveva voglia di mettere fuori dalla porta il giorno giusto abbiamo speso 120.000 euro all’anno di Vasco, per riempire di cassonetti le zone dove non si voleva fare la differenziata abbiamo pagato, per pulire una piazza dove si fanno sostare camion paghiamo 112.000 euro, per recuperare i rifiuti abbandonati piuttosto di fare campagne informative si spendono denari che paghiamo tutti con la fiscalità generale.
Purtroppo tutti paghiamo per scelte di pochi. Ma un altro nodo è emerso, i cittadini e le cittadine di Monfalcone hanno pagato degli avvocati per una “questione” Isa Ambiente su cui ieri l’assessore Venni ha assicurato non esserci nessuno problema e allora perché si sono spesi 48.000 euro per una consulenza ad un advisors? Si è raccontato per mesi e soprattutto in campagna elettorale che era stata diminuita la
spesa per i rifiuti addirittura dando più servizi ai cittadini, oggi finalmente, grazie al fatto che non abbiamo mollato la presa chiedendo la convocazione della commissione trasparenza, è stato detto a tutti e tutte che le spese sono state aumentate eccome. Non sono state inserite nel PEF cioè il conteggio che poi determina le bollette, ma non è che non le abbiamo pagate tutto e tutte. Anzi le paghiamo tutti senza un meccanismo
proporzionale secondo cui ci fa più rifiuti più paga, una beffa per chi si impegna a fare la differenziata. E infatti non è un caso che la percentuale di differenziata a Monfalcone è tra le più basse della provincia 65-66%. Oggi possiamo proprio dire che Monfalcone è maglia nera sui rifiuti.