Crisi maggioranza Fvg: Le opposizioni abbandonano l’aula e accusano: lotta di potere nel cdx a scapito dei cittadini

«Di fronte a una crisi palese, determinata da questioni di potere all’interno della maggioranza, il presidente del Consiglio, Bordin, a nostra precisa richiesta di informativa da parte del presidente Fedriga su quanto sta accadendo, ha ritenuto di dire che tutti sono ancora in carica e che tutto va bene. Questo è inaccettabile, difronte a una pura lotta di potere fatta per ambizioni personali di qualcuno e di parte di qualche partito».

Lo hanno detto i capigruppo di opposizione, Diego Moretti (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) e Rosaria Capozzi (Misto, composto dalle forze politiche MoVimento 5 stelle, Open Sinistra Fvg e Alleanza Verdi e Sinistra) nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi dopo che tutti i consiglieri di opposizione hanno lasciato l’Aula all’avvio della discussione del ddl 47.

«Di fronte a quanto sta accadendo e alla crisi in atto, abbiamo chiesto che il presidente Fedriga o il suo vice, diano un’informativa al Consiglio. Si pensi ai problemi della Regione, che sono la sanità, la manifattura, gli enti locali. Di fronte a queste nostre richieste abbiamo riscontrato la totale indifferenza e inaccettabili risposte burocratiche» hanno affermato i tre capigruppo nella conferenza stampa alla quale erano presenti tutti i consiglieri di centrosinistra. «La politica della Regione si discute all’interno di quest’Aula, non certo giovedì a Roma in un colloquio a due tra il presidente della Regione e il presidente del Consiglio. Perché tutto questo? Per l’ossessione del Presidente legata al terzo mandato». Infine, hanno concluso, «non è in alcun modo accettabile relazionarsi con un governo della Regione zoppo o, al contrario, di fronte a un teatrino di bassa lega politica. In nessuno dei due casi possiamo renderci complici di una maggioranza irrispettosa delle istituzioni e per nulla seria. Il Consiglio ha una sua dignità e non un luogo buono solo per pigiare un tasto».

Fin qui la cronaca della giornata, ma in realtà non è in Consiglio Regionale che si svolge la “commedia”  che per qualcuno potrebbe diventare uno psicodramma. Questo qualcuno è proprio il Presidente Massimiliano Fedriga che si è ficcato in un cul-de-sac dal quale sarà difficile uscire. Lui probabilmente spera in una mediazione di Giorgia Meloni che per aiutarlo giovedì dovrebbe sconfessare il suo Ministro Luca Ciriani con il quale, probabilmente c’è già un intesa. In realtà in caso di dimissioni  è vero che Fedriga potrebbe ricandidarsi,  ma non certo con una coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia e voci romane dicono che anche Forza Italia sarebbe tentennante. In sostanza  dovrebbe correre da solo o quasi, dando così una chance ad un centrosinistra che chissà, potrebbe trovare un collante comune per approfittare delle divisioni altrui. Insomma si ribalterebbe la situazione, la patologia che in genere è malattia endemica a sinistra  avrebbe contagiato la maggioranza.  Meglio quindi per Fedriga lasciar perdere il terzo mandato e “godersi” il resto della consiliatura. Certo non sarà facile farlo mantenendo tutte le bocce al loro posto. Per il bene dei cittadini, sempre evocati ma mai effettivamente difesi soprattutto sul tema sanità, Fedriga dovrebbe liberarsi delle ingombranti presenze, ma sarà difficile per lui farlo. Insomma difficile uscire dalla situazione senza lividi, ma forse meglio ammaccati che morti.

 

Terzo mandato: Fedriga sperava in un salvifico chiarimento tête-à-tête con Giorgia Meloni, ma lei ha “marcato visita”