De Monte ormai è come il dito che nasconde la luna Riccardi. Caso Sores ennesima dimostrazione di una gestione patriarcale della sanità del Fvg

Certo la posizione assunta dal dottor Amato De monte sul tema della sua vaccinazione mancata è censurabile, a dirlo ormai sono praticamente tutti o quasi, e chi non lo fa tace per evitare imbarazzo. Ma quello che sfugge ai più è che la crociata contro il medico ormai palesemente reo, è un classico caso di sguardo sul dito che nasconde la luna. Intendiamoci il comportamento di De Monte è stato tutto un inanellarsi di errori,  a iniziare da quella audizione in terza commissione del consiglio regionale quando si schierò contro la sua categoria che denunciava in maniera sacrosanta una situazione drammatica nei reparti ospedalieri. Divenne così paladino dell’assessore Riccardi e sono in molti al legare le sue fortune, o sfortune, vedremo come evolverà la vicenda a partire da quella posizione assunta che lo ha reso esattamente un medico “politicizzato” etichetta che lui appiccica inopinatamente agli altri. Così è la sua nomina in barba ad ogni regola di buon senso a capo del Sores. Vedremo se la nomina che molti chiedono venga revocata potrà garantirgli un comodo allungamento del suo  passaggio alla pensione come “legittimo” compenso politico per i suoi servigi.  Un vero peccato perchè è una macchia, che comunque la si veda, rimarrà nel suo prestigioso curriculum professionale. Nulla di nuovo sotto il cielo, ovviamente, ma mettere nel mirino solo De Monte è una comoda strada che si sta imboccando per far in modo si  perda il reale focus sulla gestione fallimentare della sanità regionale. Tutti contro De Monte, che diciamolo se l’è cercata ed è ormai il comodo paravento per scudare il vero responsabile di questa spiacevole situazione. Ovviamente sono molti gli attori della vicenda, ma di certo il puparo occulto, che si è già smarcato, scaricando le responsabilità sulla struttura e sulla pletora di palesi utili idioti che ha messo nei posti giusti, è l’ineffabile assessore alla salute. Così dopo l’iniziale sforzo profuso dai molti nella stampa che appoggiano e silenziano perniciosamente le vicende negative legate alla salute stemperandole in un mare di tagli di nastri e notiziole autoreferenziali, ora c’è un temporaneo cambio di passo. Tutti contro De Monte, l’indifendibile De Monte. La sensazione, del resto una realtà non recente, è che siamo davanti a tanti media del Fvg diventati quasi degli house organ al servizio di Riccardi, mentre il Presidente Fedriga si accontenta che lo chiamino governatore, anche se non lo è. A lui basta pavoneggiarsi nel suo ruolo di gran mogol delle Regioni, paladino di una sorta di Gerusalemme liberata,  nei rapporti con lo Stato. Anche in questo caso l’abile macchina propagandistica ha buon gioco visto che il Governo nazionale preferisce trattare con una ventina di personaggi, spesso in cerca di propaganda autoreferenziale, anzichè confrontarsi nelle aule parlamentari ridotte al ruolo di assemblee di ratifica di decisioni prese altrove. Purtroppo questa sembra essere la democrazia nel terzo millennio con buona pace della festa della Repubblica che domani vedrà parate e bei discorsi. Tutte parole belle messe una dietro l’altra, ma che ormai rischiano di non avere più un senso compiuto. Ma per fortuna c’è chi resiste. Anche noi nel nostro piccolo, finchè ne avremo la possibilità (purtroppo non per molto)  continueremo a raccontare cercando di restare quella memoria che si cerca di cancellare. Parleremo ancora della storia recente del covid, della gestione sbagliata della sanità  che ha provocato lutti anche evitabili. Parleremo delle vicende troppo perso dimenticate di mascherine, strage nelle Rsa, nave lazzaretto Allegra, tamponi e terapie intensive, numeri truccati ecc ecc. Tutte le vicende che a ben guardare hanno un regista unico ma una troupe altrettanto colpevole e una claque sempre pronta che ha abiurato al proprio ruolo di critica e controllo per diventare manipolatori della realtà.

Fabio Folisi