Dirigenti scolastici, in Fvg sono venti i posti da coprire. La Flc-Cgil: “Criticità immutate, nonostante il taglio di 10 istituti con il nuovo dimensionamento”

Sono 20 i posti vacanti tra i dirigenti scolastici del Friuli Venezia Giulia in vista del prossimo anno scolastico. A denunciarlo Massimo Gargiulo, segretario regionale della Flc Cgil, che rimarca l’assenza di miglioramenti rispetto alla situazione dello scorso anno scolastico, sebbene il numero di istituti sia calato da 167 a 157, per effetto del piano di dimensionamento scolastico. «Nonostante una consistenza numerica di 10 istituti in meno rispetto all’anno precedente, effetto diretto del dimensionamento scolastico, non accenna a diminuire la criticità organizzativa del sistema scolastico regionale», scrive Gargiulo in iuna nota. «Su 157 istituti superstiti  aggiunge – la pianta organica dei dirigenti scolastici dispone di soli 155 dirigenti in servizio. Il fabbisogno sale inoltre di ulteriori 18 unità a causa dei pensionamenti, del personale utilizzato in altri compiti e di 2 dirigenti in uscita dalla regione per mobilità. Si giunge insomma allo stesso identico deficit iniziale del 2023».
Da qui le rinnovate critiche della Flc Cgil al dimensionamento scolastico, che «non garantisce  alcuna stabilità al sistema ed è persino dannoso, perché origina istituti sovradimensionati e di oggettiva maggiore complicazione gestionale, con ricadute negative anche sulla progettualità didattica», sostiene il segretario regionale, molto critico anche sui criteri che regolano la mobilità dei dirigenti: «I nuovi mega-istituti  spiega – non sono attrattivi e la direzione regionale, preoccupata di mettere in sicurezza gli istituti dimensionati, ha praticato, a nostro avviso, la compressione del diritto alla mobilità dei dirigenti scolastici prevista dal contratto nazionale».  Ecco perché la Flc, «ancor prima della pubblicazione degli esiti della mobilità, lha intrapreso la via del contenzioso per gli interessati».
Perplessità anche sulle procedure di reclutamento di dirigenti in corso, «intempestive rispetto alle necessità», e forti preoccupazioni anche sul versante dei direttori amministrativi, «considerato che il 42% degli istituti scolatici regionali è privo del titolare».