Diritto allo studio, Massolino (Patto): «C’è carenza di partecipazione nelle decisioni politiche sulla scuola..: le proposte vanno ascoltate»
Il gruppo consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG motiva proprio nella mancanza di partecipazione l’astensione sul regolamento per il diritto allo studio votato oggi in VI Commissione permanente. «Un’autentica partecipazione è la principale istanza delle associazioni studentesche, il che purtroppo non viene quasi mai garantito all’interno dei processi decisionali che coinvolgono il nostro territorio – dichiara Massolino -. Nella piattaforma messa in piedi lo scorso autunno dall’Unione degli Studenti e sostenuta da alcune sigle sindacali vi erano chiare e concrete proposte migliorative per un sistema scolastico che potesse realmente rispondere alle esigenze di studentesse e studenti. Un tavolo permanente e un osservatorio di partecipazione, così come la rappresentanza negli istituti di formazione professionale regionali, sono proposte che ci impegneremo a portare avanti nella nostra azione politica: dare valore alla partecipazione nelle scuole e nelle realtà del territorio è più efficace nel formare adulti consapevoli e attivi nella società rispetto alla tradizionale educazione civica formale, e aiuta a colmare la dilagante distanza e sfiducia tra la cittadinanza e le istituzioni». Massolino interviene anche nel merito delle misure previste dal regolamento triennale. «Solo una settimana prima vi era stata una seduta di commissione sul disagio giovanile nella quale tutti gli auditi chiedevano forti investimenti in prevenzione per scongiurare guai ancora più seri in futuro. È chiaro che offrire alle famiglie solo cinque sedute da uno psicologo non possa essere una risposta sufficiente, tanto più per adolescenti che magari non hanno una relazione familiare abbastanza aperta per poter manifestare ai genitori il bisogno di accedervi. Servono percorsi e spazi strutturati e organici per il benessere psicologico e relazionale – oltre che di educazione sessuale e all’affettività. Siamo inoltre critici sugli ingenti contributi a chi frequenta scuole paritarie, che, sebbene in alcuni territori possano rappresentare una risorsa importante, rischiano di creare disparità rispetto alla scuola pubblica e laica».