Dolomiti Mountain School, venerdì la presentazione dell’ottava edizione
Sarà presentata venerdì 12, alle 17, nella sala Tomadini della sede universitaria di via Tomadini 30/a, l’ottava edizione della Dolomiti Mountain School che quest’anno ha come titolo generale “La collaborazione tra genti e territori per ridare respiro alla montagna”.
Interverranno Roberto Pinton, magnifico rettore dell’Università di Udine, Mara Nemela, direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, Gianpaolo Carbonetto, coordinatore della Scuola. L’evento sarà condotto da Pierpaolo Zanchetta del Servizio biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia. Michele. Lanzinger, direttore del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, terrà una lectio magistralis sul tema “Il museo del contemporaneo – Una risorsa di cultura alla luce di percorsi di sostenibilità”.
L’appuntamento è a ingresso libero, ed è organizzato dalla Regione in collaborazione con la Comunità di montagna della Carnia, l’Università di Udine e l’ASCA, Associazione delle Sezioni CAI di Carnia-Canal del Ferro-Val Canale.
La scuola che ogni anno si svolge in cinque momenti e luoghi diversi, si propone di favorire lo sviluppo di una cultura del paesaggio e una riflessione sui metodi e gli strumenti di governo e gestione del paesaggio stesso, dell’ambiente e del territorio, portando in primo piano temi come natura, cultura, storia, economia, clima, ambiente naturale e antropico e turismo, tutte realtà che concorrono a modificare quel “paesaggio”, che è il difficile punto di equilibrio tra l’azione della natura e quella dell’uomo. La rassegna è rivolta ad amministratori, tecnici, liberi professionisti, operatori economici, sociali e turistici che gravitano attorno ai territori dichiarati Patrimonio mondiale UNESCO, ma anche ai cittadini che vivono in questi territori montani.
Sul canale YouTube @DolomitiUnesco sono disponibili i cinque eventi della Mountain School dello scorso anno che hanno registrato un grande successo di pubblico: “Un nuovo rapporto tra uomo e natura”, “Sulle tracce montane dei nostri antenati”; “Il clima cambia la natura delle terre alte”, “Natura da recuperare e non più da forzare” e “Nuove regole di comportamento nei tanti modi di andare in montagna”.