A Trieste, presidio associazioni vittime amianto davanti a sede azionisti Fincantieri
20 milioni di euro a Fincantieri sono un “regalo” inaccettabile per chi ha causato la morte di 158 lavoratori, come certificato da sentenze esecutive a loro favorevoli da parte dei tribunali e per accordi extragiudiziali sottoscritti appunto da Fincantieri: per questo i rappresentanti di ben 12 associazioni vittime amianto saranno presenti domani, martedì 23 aprile, a Trieste, al presidio organizzato davanti alla sede della assemblea degli azionisti di Fincantieri in via San Francesco, dalle 10:00 alle 13:00.
L’iniziativa è stata decisa oggi all’incontro che si è tenuto al al Palazzetto Veneto a Monfalcone, dai rappresentanti di Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT, sezione Isontina;Associazione Esposti Amianto AEA, sezione regione FVG; Associazione Esposti Amianto AEA, sezione di Monfalcone; European Asbestos Risks Association EARA, Trieste; Associazione Ubaldo Spanghero, Monfalcone; Associazione Italiana Esposti Amianto AIEA, Roma; Comitato Permanente Amianto Ambiente, Messina; Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana, Broni ( Pavia); Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL, Gorizia; Gruppo Aiuto Mesotelioma, Lecco; Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL, Ferrara; Radio ANMIL Network.
“Il risultato più condiviso e forte – hanno detto le associazioni – è stata la richiesta perentoria a Fincantieri di devolvere alla ricerca clinica per la cura del mesotelioma i 20 milioni che gli saranno attribuiti dall’Inail per il 2023, per risarcire le vittime dell’amianto di cui lei stessa è stata colpevole.
Riteniamo un dovere etico e morale per l’azienda leader della cantieristica a livello mondiale riscattare il proprio passato e le proprie responsabilità per le vittime dell’amianto, per ricucire un rapporto di fiducia e solidarietà con tutte le realtà nazionali e i familiari delle vittime”.
Le associazioni rivolgono un appello di condivisione di questa richiesta ai rappresentanti delle istituzioni affinché anche loro sostengano questa richiesta nei confronti di Fincantieri: sindaci, consiglieri comunali e regionali, presidenti di regione e parlamentari.
Inoltre su questa richiesta si cercherà anche un dialogo con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
Le associazioni hanno anche deciso di costituirsi come organismo unitario nazionale per modificare la destinazione degli ulteriori 60 milioni decisi dal governo per gli anni 2024-2025-2026 a favore non di Fincantieri e altre società partecipate pubbliche ma solo a favore delle vittime amianto di tutti i settori produttivi attraverso il potenziamento del già esistente Fondo Universale Vittime Amianto istituito con la legge 244 del 2007.