Domani in concomitanza con l’avvio della discussione sull’autonomia differenziata al Senato, si terranno presidi in tutta Italia, Fvg compreso
Domani 16 gennaio 2024, mentre in Senato si avvia la discussione del ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni , in tutto il Paese e nei pressi del Senato si tengono presìdi di protesta per chiedere che esso venga bloccato. I Comitati Per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata e Tavolo Nazionale NO-AD, espressione di decine di forze politiche, sindacali, associative che vogliono fermare il ddl Calderoli, con Comitato a Difesa della Costituzione, Anpi e Cgil saranno a Trieste in Piazza dell’Unità d’Italia dalle 17 alle 19 dinanzi alla Prefettura. Si legge in una nota: “Sono invitati a partecipare Sindaci, Consiglieri Comunali e Regionali, partiti del centrosinistra, sindacati, associazioni, esponenti della cultura, giuristi, ma soprattutto le cittadine ed i cittadini che hanno a cuore le sorti del nostro Paese. Il calendario dei lavori al Senato prevede 3 giorni di discussione: entro 19 il testo dovrà essere licenziato; un passaggio fulmineo, uno strangolamento dei tempi di discussione del Senato considerando l’entità della posta in gioco, ovvero la devoluzione della potestà legislativa esclusiva su 23 materie che riguardano la nostra vita quotidiana (tra cui lavoro, ambiente, sanità, istruzione, infrastrutture, rapporti con l’UE), e che determinerà nel Paese diritti diversi in base alla regione di residenza. Il tutto senza nemmeno la definizione dei LEP, Livelli essenziali di prestazione a garanzia dei diritti sociali, come previsto in Costituzione. Il ddl Calderoli in sostanza mina l’unità della Repubblica e i diritti sociali, aggravando le già drammatiche disuguaglianze e gli squilibri territoriali esistenti. Esso produrrà come ovvia conseguenza un’accelerazione dei processi di privatizzazione di sanità, istruzione, servizi pubblici, ricerca. Avrà l’effetto di spezzare in tanti accordi regionali i contratti nazionali, mettendo in concorrenza le Regioni fra loro, attraverso una corsa al ribasso dei salari e delle condizioni di lavoro. L’autonomia differenziata in sostanza, si legge in conclusione dell’invito alla partecipazione al presidio, frantumerà l’unità della Repubblica, creando venti micro-Stati con legislazioni, servizi pubblici, condizioni ambientali, rapporti con l’UE diversificati, consolidando culture locali separatiste ed esclusiviste. Per questo consideriamo questo processo come destabilizzante della Costituzione Repubblicana. Con i nostri presìdi ci rivolgiamo ai Parlamentari che hanno a cuore l’unità della Repubblica, il ruolo sovrano del Parlamento, la democrazia rappresentativa e la giustizia sociale, e chiediamo loro di respingere il ddl Calderoli.