“Donne da Nobel” la mostra di Cinzia Leone al palazzo del fumetto di Pordenone. Storia di 15 donne che non hanno avuto il premio ma lo avrebbero meritato

“Donne da Nobel” è il titolo della nuova mostra al Palazzo del Fumetto di Pordenone della fumettista, scrittrice, illustratrice, giornalista Cinzia Leone, che inaugura il primo settembre. Donne, però, che il Nobel non l’hanno ricevuto, pur avendo tutte le carte in regola per ottenerlo.
L’esposizione è un tributo a 15 scienziate, dall’antichità ai giorni nostri, “matematiche, fisiche, chimiche, biologhe: tutte hanno sfidato i pregiudizi della loro epoca per accedere a un sapere scientifico riservato esclusivamente agli uomini” spiega l’autrice.
Il Premio Nobel è stato istituito nel 1901 e su un totale di 975 premiati, le donne premiate, a oggi, sono solo 66, pari al 4%, di cui solo 28 sono scienziate.
“Eppure – prosegue Cinzia Leone – alle donne che racconto, da Rosalind Franklin a Hedy Lamarr, dalle Apollo Sister a Eva Mameli, da Ipazia a Lise Meitner, quel premio sarebbe spettato di diritto”.
Ginger Rogers era solita ricordare: “sulla scena facevo tutto quello che faceva Fred Astaire, e per di più lo facevo all’indietro e sui tacchi alti”. Così è toccato alle tante donne che hanno percorso il cammino della scienza in un mondo di uomini: fare tutto quello che facevano gli scienziati maschi ma controcorrente e spesso senza essere riconosciute.
“Dedico le storie delle mie caparbie e geniali donne da Nobel alle giovani e ai giovani di domani, perché nessun talento femminile vada mai più sprecato”, conclude l’autrice.
Cinzia Leone, oltre ad essere una fumettista e autrice di graphic novel è anche illustratrice, giornalista, art director e scrittrice di romanzi. Esordisce collaborando a “L’avventurista”, settimanale fondato da Vincino nel 1978, per proseguire con “Il Male”, periodico di satira dallo straordinario successo. Sempre in quell’anno, ha fatto il suo debutto come fumettista sulle pagine di “Alter” per poi pubblicare (come autrice unica) cinque libri, da “Il Diamante dell’Haganah” nel 1990 a “Quel fantastico treno”, un libro in cui sono presenti anche Pratt, Crepax, Muñoz e Mattotti. Nel 1998 riceve lo Yellow Kid di Lucca come migliore autore.
Nel frattempo, lavora come art director e giornalista per “Il Sole 24 ore” e fonda “La Nuova ecologia”, e “Il Riformista”.
Come scrittrice esordisce nel 2009 con il romanzo: “Liberabile, storia di un uomo qualunque”, cui ne seguiranno altri tre fino all’ultimo: “Vieni tu giorno nella notte”.
“Nel libro “Ti rubo la vita” – afferma Luca Raffaelli, direttore artistico del Palazzo del Fumetto e amico di Cinzia Leone – c’è una parte del mistero di quest’autrice: il desiderio di vivere la comunicazione (di idee, storie, immagini) vivendo più esistenze insieme. Cercando, in tutte, di portare avanti un linguaggio limpido, pulito, elegante che, ovviamente, ritroviamo nelle tavole (sintetiche ed emozionanti) di questa mostra da Nobel”.
L’inaugurazione è in programma alle 18.30 di domenica 1 settembre.
Per l’occasione, verrà ufficializzata da parte del Palazzo del Fumetto l’adesione al protocollo d’intesa della Carta di Pordenone, che ha come scopo, anche attraverso l’utilizzo del medium del fumetto, la promozione di un’immagine equilibrata e plurale di donne e uomini superando e contrastando gli stereotipi di genere.