Duro il sindaco di Palmanova sulle linee di gestione 2021 della sanità regionale: “ In ritardo su tutto, come se il covid non esistesse. Serve agire in fretta, con idee chiare e concrete”
“Leggo le Linee guida 2021 di gestione della sanità regionale e vedo che per la Regione la pandemia da Covid non è esistita. Il documento che deve guidare tutta la complessa macchina sanitaria, è in gran parte una fotocopia di quello dell’anno scorso, lasciando ampio spazio alle Aziende sulle attività ospedaliere e distrettuali, senza dare alcun indirizzo preciso, evidenziando solo come si sia in ritardo su tutto. Ora, ancora di più del normale, nella situazione straordinaria di una pandemia, serve agire in fretta con idee chiare e concrete”. Questo il pesante commento, durante l’odierna riunione del CAL, del Sindaco di Palmanova Francesco Martines, dopo la presentazione al Comitato delle Linee guida di gestione 2021 da parte dell’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi.
“Con i Dipartimenti di prevenzione che dimostrano gravi carenze, nel 2021 si sta ancora pensando al nuovo Piano regionale di prevenzione 2020-2025. Per quest’anno è previsto solo di individuare i referenti di programma e partecipare alle attività regionali. Rischiamo di vedere approvato il piano, poco prima della sua scadenza, rendendolo di fatto inutile. Una programmazione che doveva essere prioritaria, è invece ferma e ancora da pensare.
Manca una programmazione operativa per il recupero delle attività extra-covid non erogate nel 2020 (interventi chirurgici di elezione e prestazioni ambulatoriali), indicando alle aziende tempi e modalità. Manca un progetto sulle vaccinazioni anti covid, per mettere in sicurezza, nel minor tempo possibile, ospedali, residenze per anziani, sanitari, over80, insegnanti, persone con disabilità e loro educatori.
Si parla di potenziare le dotazioni di posti letto per le cure intermedie nelle sedi ospedaliere riconvertite (con un incremento di 803 posti letto) ma non si dice quali siano, in che tempi, con che finalità e con quali risorse finanziarie e umane, visto che la spesa del personale è uguale a quella del 2018. Sulle cure intermedie non si può solo pensare di aumentare i posti letto ma bisogna potenziarne la domiciliarità. Serve un’adeguata organizzazione territoriale per le cure palliative e la cronicità, sgravando ospedali e RSA. La telemedicina deve diventare la normalità ma si sta ancora perdendo tempo, da anni, a studiare come realizzarla.
Si dice che l’emergenza Covid ha costretto a fermare i piani per la salute mentale in età evolutiva e adulta ma è la stessa emergenza che sta procurando un aumento esponenziale di disturbi psichici e di disagio. Si sta bloccando la progettualità, proprio quando serve maggiormente.
Sull’assistenza primaria non vi è alcuna novità in termini di case per la salute, infermieri di comunità, dotazione tecnologica, forme di aggregazione dei Medici di Medicina generale con pediatri, psicologi, infermieri, medici di continuità, fisioterapisti”.
E conclude Martines: “Le aziende continuano ad operare in assenza di Atto aziendale e si lascia loro tempo fino al 31 marzo 2021 per presentarli. Poi dovranno essere vagliati dalla Direzione Centrale e quindi, solo dopo, diventeranno operativi. Se le linee di gestione sono queste, e in assenza di Atti aziendali, sono davvero preoccupato per il PAL che verrà presentato. I comuni non contano più niente nelle decisioni che riguardano un tema cosi sensibile come quello della salute, la Regione non da linee precise lasciando alle Aziende Sanitarie di gestire, in modo poco coordinato, i servizi ai cittadini”.