Venerdì 18 febbraio a Udine, alle ore 18:00 presso la Sala Valduga della Camera di Commercio in piazza Venerio, si terrà il convegno “Ecosistema Friuli. Lavoro e impresa tra connessione ai flussi globali e nuovi rischi di marginalità”. All’evento, organizzato dal Pd provinciale di Udine, porteranno contributi la consigliera regionale Mariagrazia Santoro, il responsabile dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Regione Fvg Carlos Corvino, il direttore generale di Confindustria Udine Michele Nencioni, l’ex rettore dell’Università di Udine Alberto Felice De Toni, il segretario del Pd provinciale di Udine Roberto Pascolat. Parteciperanno rappresentanti delle segreterie provinciali Cgil, Cisl, Uil.
Sarà possibile seguire l’evento anche attraverso collegamento Zoom.
“Il Friuli ospita il cuore manifatturiero della regione in termini di imprese e di occupati – spiegano Santoro e Pascolat – che realizzano export per 6,5 mld pari al 40% di quello regionale. Tuttavia in questi ultimi anni è emerso un grave vuoto di prospettiva collettiva, di visione politica e di leadership territoriale. Con l’incontro di venerdì che metterà allo stesso tavolo, università, aziende e sindacati, vogliamo interrogarci su quali pilastri dovrà reggersi il futuro economico del territorio friulano”. “L’attuale governo della Regione non pare riuscire a indicare prospettive strategiche nuove – continuano i due esponenti dem – mentre il patto tra Friuli e Trieste che ha consentito la nascita e la crescita della regione Fvg è nei fatti scaduto e non adeguato alla situazione attuale. Ma ci sono scenari nuovi, produttivi di occasioni che devono assolutamente essere colte, a cominciare dai flussi dell’economia globale che passano fisicamente attraverso il nostro territorio fino alla sfida della riconversione ecologica e digitale. Da qui parte la nostra discussione aperta sul Friuli come ‘ecosistema’ esemplare, di fronte alla sfida delle trasformazioni della società globale e dell’economia, in bilico – concludono Santoro e Pascolat – tra protagonismo nell’interconnessione dei flussi globali e condanna alla marginalità”.