Enti di area vasta, niente semplificazioni, serve un approfondimento ed un confronto
L’Associazione per la Terza Ricostruzione ha promosso una conferenza stampa per lanciare la sua campagna di dibattito e consultazione democratica sul tema dell’ente intermedio tra Regione e Comuni. Questo ente, infatti, sarà reintrodotto prossimamente, con “legge costituzionale” del Parlamento, nello Statuto Speciale regionale, dopo che le vecchie Province sono state cancellate dall’ordinamento regionale nel 2016. Dopo tale reintroduzione in Statuto, il Consiglio regionale sarà chiamato a legiferare nello specifico di tali “aree vaste” decidendo quali attivare e che cosa debbano fare. Vincenzo Cressatti, vicepresidente dell’Associazione, nell’introdurre la conferenza, ha sottolineato che questo passaggio è tutt’altro che normale amministrazione e non può ridursi, quindi, ad una banale restaurazione delle province del passato sia perché riguarda la distribuzione di poteri, oggi in capo alla Regione, in un territorio regionale diverso da quello di quasi dieci anni fa, sia perché saremo sotto la lente di ingrandimento del resto del Paese che vorrà vedere come la nostra Regione, con la sua autonomia statutaria, punti a risolvere la questione delle “aree vaste”, questione che è ampiamente irrisolta in tutto il Paese. Per avviare un ampio confronto tra le diverse ipotesi in gioco, l’Associazione ha chiesto a tre personalità, oggi non impegnate nella politica attiva ma con ampia esperienza politico-amministrativa pregressa e che avessero già affrontato la tematica delle aree vaste da posizioni diverse se non opposte e che fossero anche rappresentativi delle principali culture politiche della regione, di fare da esploratori/facilitatori di questo dibattito.
Renato Carlantoni, già sindaco di Tarvisio, consigliere, assessore e vicepresidente della provincia di Udine e membro della “Paritetica Stato-Regione”, Vincenzo Martines, già vicensindaco di Udine e consigliere regionale e Claudio Violino, già consigliere regionale, assessore regionale, sindaco del Comune di Mereto di Tomba, hanno accettato questo impegno e oggi hanno presentato assieme il loro piano di lavoro che partirà dopo le elezioni europee e che consisterà nell’ascoltare istituzioni e portatori di interesse per arrivare a licenziare un rapporto pubblico sulle diverse posizioni in gioco.
Un rapporto che possa dare anche, al consiglio regionale, valide indicazioni per la sua funzione legislativa in materia, la prima delle quali è già in nuce nella loro collaborazione trasversale e cioè che non si può legiferare su nuove istituzioni pubbliche nel chiuso della sola aula consigliare.