Esercitazioni militari sul monte Bivera. Moretuzzo: «Impatto importante su ambiente e comunità locali. Interrompere pratica anacronistica»
Stop alle esercitazioni militari nelle località turistiche e di interesse naturalistico del Friuli-Venezia Giulia. Lo chiedono i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, con un’interrogazione alla Giunta Fedriga sottolineando come le esigenze militari debbano essere subordinate a quelle della popolazione interessata. Un’istanza presentata a pochi giorni dalla conclusione delle esercitazioni sul Monte Bivera che hanno, comprensibilmente, scatenato la protesta dei residenti. A distanza di quasi un anno e mezzo, Bidoli e Moretuzzo incalzano così nuovamente l’esecutivo regionale, già sollecitato con un’interpellanza con la quale si chiedeva l’annullamento delle attività militari nella montagna friulana, che, tra le altre cose, provocano danni all’ambiente e al turismo – in un momento in cui, invece, andrebbe incentivato –, con un conseguente impatto negativo sull’economia delle comunità coinvolte. «Si tratta di una pratica assurda e anacronistica, da interrompere subito», commenta Moretuzzo.
«Le attività militari, che hanno avuto un notevole impatto sul nostro territorio nella sua storia recente, non possono ledere gli interessi delle singole comunità e rischiare di compromettere equilibri sociali, economici e naturali già fragili – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia –. Insistiamo perché la Giunta regionale, alla luce di queste considerazioni, imposti un ragionamento con il Ministero della Difesa per fermare tutte le attività ed esercitazioni militari nei pressi di località turistiche e siti di interesse naturalistico del Friuli-Venezia Giulia».