Etiopia: Violenti bombardamenti nella regione ribelle del Tigray compito asilo a Macallè
Dopo cinque mesi di tregua, la zona nord est dell’Etiopia è di nuovo in guerra con il governo del Paese, in conflitto con i ribelli del Fronte per la liberazione del popolo del Tigrai (Tplf). La tregua si è rotta nel peggiore dei modi, colpendo dei bambini. La conferma è arrivata anche da parte dell’Unicef, un bombardamento aereo in Etiopia ha colpito un asilo a Macallè nella regione ribelle del Tigray, diversi i bambini sono stati uccisi e altri feriti. I governo etiope aveva affermato che si trattava solo di “obiettivi militari ma così, purtroppo, non è stato. L’Unicef ha condannato l’attacco. Si tratta della prima conferma da parte di un organismo internazionale di ciò che era stato denunciato dalle autorità ribelli del Tigray, ma smentite dal governo centrale. “Un attacco aereo ha ucciso due adulti e due minori e ha ferito almeno 9 civili”, ha dichiarato ieri alla stampa Kibrom Gebreselassie, direttore dell’ospedale Ayder di Macallè. I bombardamenti hanno colpito anche un parco giochi per bambini” . Il governo del premier Abiy Ahmed che ricordiamo è premio Nobel per la Pace 2019, ha ammesso di aver compiuto” azioni contro le forze militari” per reazione ad attacchi del Tplf e ha invitato gli abitanti del Tigray “a stare lontano da aree dove si trovano attrezzature militari e strutture di addestramento” della formazione ribelle. Ma, a quanto pare, ad essere “presi di mira” non sarebbero stati “solo obbiettivi militari”, come invece ha sostenuto l’esecutivo in una nota ufficiosa. Da quando è scoppiata nel novembre 2020, la guerra ha causato diverse migliaia di vittime e più di due milioni di sfollati. E secondo le Nazioni Unite centinaia di migliaia di etiopi sono ormai prossimi a morire di fame. Da tre giorni Paesi e organizzazioni internazionali con Onu, Stati Uniti e Unione europea hanno chiesto una cessazione delle ostilità e una soluzione pacifica del conflitto.