Europee: Pd Fvg, elezioni più importanti di sempre”C’è destra che non nasconde spinte autoritarie”
“Il Pd del Friuli Venezia Giulia ha un impegno europeista costante e incisivo: prepariamoci alle elezioni europee perché saranno una sfida epocale”. È stato questo in sintesi il filo conduttore, dell’incontro organizzato dal Pd sabato pomeriggio a Trieste, in una sorta di ‘anteprima’ della campagna elettorale delle elezioni del 26 maggio, con la partecipazione della senatrice Tatjana Rojc, del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo e Gianni Cuperlo, della Direzione nazionale del partito.
È stata la senatrice Rojc a chiarire subito che “le memorie non possono essere condivise ma devono essere tutte rispettate”, ricordando che “è importante parlare di Europa in un momento in cui i valori vengono meno e siamo di fronte a nuovi fascismi che stanno diventando pericolosi”. E quindi non solo “devono far riflettere le parole dette da Tajani ma – ha aggiunto – soprattutto dobbiamo riflettere ex novo su ciò che siamo e ciò che vogliamo essere, prenderci una responsabilità politica e sociale, lavorare all’incontro delle nostre culture messe poco in dialogo negli ultimi tempi”.
Francesco Russo ha posto l’accento sulla necessità di “riportare l’asse del dibattito pubblico sulle cose ‘vere’ e non sui temi che abilmente i gialloverdi hanno imposto all’ordine del giorno”, perché “nelle prossime settimane avremo davanti le più difficili elezioni di sempre, che incideranno davvero sull’Europa, non saranno un ‘secondo tempo’ di quelle politiche”. Precisando che “la grande apertura internazionale della Cina fa sperare ma certo mette anche paura, c’è un tema di economia e democrazia”, Russo ha indicato che “Trieste e l’Italia sono su una faglia Usa-Cina che si sta surriscaldando, ma grandi sono le occasioni che ha la nostra piattaforma logistica regionale se – ha ammonito – sapremo giocare questa partita tutti insieme, rinunciando ai particolarismi territoriali che sono una zavorra storica del Friuli Venezia Giulia”.
L’allerta sulla “natura dell’avversario che abbiamo di fronte” è stato lanciato da Gianni Cuperlo, secondo cui “non si può sbagliare questa analisi, altrimenti non saremo abbastanza lucidi per combatterlo. Questa destra non è la fotocopia ingrandita della destra liberista che abbiamo contrastato negli anni Novanta – ha spiegato Cuperlo – bensì una destra che si rivolge alle fasce sociali più investite dalla crisi con promesse che hanno la forza di parlare ai sentimenti delle persone, e per la prima volta – ha evidenziato – questo messaggio viene accoppiato ai valori più retrivi sui diritti della cittadinanza”.
“Bisogna attrezzarsi – ha concluso Cuperlo – a contrastare un avversario che non nasconde le sue pulsioni autoritarie”.