Festil: “Nel mezzo dell’Inferno” a Trieste e a Udine, un’immersione nella prima cantica del Sommo Poeta in realtà virtuale per singolo spettatore
Da domani 21 a venerdì 23 giugno arriva in Sala Bartoli a Trieste, in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, “Nel mezzo dell’Inferno”, spettacolo in realtà virtuale con l’utilizzo di visori, per singolo spettatore. Diretto da Fabrizio Pallara, anche autore insieme a Roberta Ortolano, la performance immersiva, una co-produzione LAC-Lugano Arte e Cultura e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, coinvolge le voci di Valerio Malorni, Lorenzo Gioielli e Silvia Gallerano in un affresco virtuale di personaggi dell’Inferno dantesco, impreziosito dalle musiche di Økapi, la modellazione e l’animazione 3D di Massimo Racozzi e la progettazione degli ambienti architettonici di Sara Ferazzoli. Orari delle repliche: 16:00; 16:40; 17:20; 18:00; 18:40; 19:20; 20:00; 20:40; 21:20; 22:00. Lo spettacolo andrà in scena anche a Udine, al Teatro San Giorgio, in collaborazione tra FESTIL e Teatro Contatto 41 Estate, da lunedì 26 a venerdì 30 giugno (orari repliche: 17:40; 18:20; 19:00; 19:40; 20:20; 21:00; 21:40)
Scrive il regista: «Dante compone l’Inferno mentre è immerso nell’esperienza straniante e dolorosa dell’esilio. Attraverso la scrittura inventa così la possibilità di essere autore e allo stesso tempo narratore e personaggio di un’esperienza di evoluzione e redenzione che varrà per se stesso ma anche per il resto dell’umanità. L’Inferno rappresenta la parte più dura che mette il poeta, e chi con lui si immedesima, a contatto con fragilità profonde, paure e inadeguatezze, di fronte alla diversità data dal suo essere vivo tra i morti e dunque in potenza salvato».
L’uso della tecnologia della Realtà Virtuale Immersiva, coniugata a una progettazione architettonica dello spazio e del suono in 3D, pone il pubblico a contatto con la totalità di una dimensione fantastica, che non vuole sostituirsi a quella reale, ma restare a questa interconnessa, rappresentando uno stimolo di ricerca e cambiamento.
Si comincerà con un prologo: uno spazio di accoglienza e raccoglimento iniziale, che metterà ciascuno di fronte al proprio io e alla domanda: Perché fare questo viaggio? Quali i desideri e le paure?
Indossati i visori, uno ad uno gli spettatori saranno accompagnati oltre il muro che separa l’aldiquà dall’aldilà e lasciati al loro viaggio. La prima parte sarà uguale per tutti, mentre la seconda condurrà casualmente gli spettatori in tre luoghi selezionati tra gli ambienti infernali per ricondurli poi nuovamente ad un comune finale. L’esperienza resta dunque replicabile e in sé stessa aperta, perché attraverso il contatto con la morte contiene in sé tutte le possibilità della vita.
La fruizione è consigliata dai 14 anni in su.