Festival Vicino/Lontano On apre lunedì con lo storico inglese Peter Frankopan
Il primato dell’anno più nefasto per la popolazione del mondo spetta senza dubbio al 1348, quando la peste nera iniziò a diffondersi ovunque nel mondo conosciuto, uccidendo un terzo dei viventi: ne ha scritto lo storico inglese Peter Frankopan nel saggio best seller uscito in Italia per Mondadori Le vie della seta. Una nuova storia del mondo. Sette secoli più tardi, nel mondo globalizzato, la pandemia ha colpito pesantemente anche in altri settori: oltre alle vittime – più di 3 milioni di morti, ad oggi – il coronavirus ha accelerato processi e tendenze già in corso da decenni, aggravando divari sociali e disparità: nell’accesso al cibo, alle cure, ai diritti civili e democratici. “Distanze”, filo rosso del festival Vicino/lontano 2021 – in programma a Udine dal 1° al 4 luglio –, è anche lo spunto da cui partirà, lunedì 31 maggio alle 20.45 sul canale youtube e sulla pagina facebook di vicino/lontano, il dialogo che inaugura la seconda edizione della rassegna digitale Vicino/lontano ON. In collegamento dal Regno Unito, protagonista del primo appuntamento sarà proprio lo storico Peter Frankopan, docente di Global History all’Università di Oxford. Sarà impegnato in una conversazione condotta da Andrea Zannini, docente di Storia moderna e direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale all’Università di Udine, oltre che membro del direttivo dell’associazione vicino/lontano.
Distanziati gli uni dagli altri, confinati nel chiuso delle nostre case, viviamo tutti un passaggio cruciale, consapevoli di attraversare la faglia della storia che separa un “prima” da un “dopo”. Peter Frankopan, la “rockstar del pensiero storico”, come è stato definito da The New Statesman, ci guiderà dentro gli scenari possibili del mondo postpandemico, immaginati alla luce del ciclico ripetersi di eventi traumatici, come le epidemie, nella storia del mondo. «Il vero impatto a lungo termine – sostiene Frankopan – sarà sulle povertà nel mondo: produciamo società molto inique, fondate sulle diseguaglianze: le stesse regole dell’economia e della finanza valgono in un modo per i ricchi in Occidente e in ben altro modo per chi vive nei Paesi in via di sviluppo, dove il costo del denaro è altissimo e il divario sembra destinato ad aggravarsi negli anni a venire. La diseguaglianza fra le aree del mondo continuerà a peggiorare: fra est e ovest, e ancora di più fra il nord e un sud globale che comprende paesi sfruttati da secoli e con gravi problemi strutturali ancora irrisolti. Una delle lezioni di questa pandemia è che abbiamo bisogno di una risposta alla malattia che sia globale e integrata, attraverso la ricerca e la collaborazione internazionale, come è accaduto per trovare vaccini utili a fronteggiare il covid-19».
Senior research fellow al Worcester College, Peter Frankopan dirige l’Oxford Centre for Byzantine Research ed è co-direttore del Programme for Silk Roads Studies al King’s College di Cambridge. I suoi studi si concentrano sulla storia di Mediterraneo, Russia, Medio Oriente, Iran, Asia centrale, e sulle relazioni tra Cristianesimo e Islam. Collabora con autorevoli testate internazionali, tra cui il New York Times, il Financial Times e il Guardian. Le nuove vie della seta. Presente e futuro del mondo (Mondadori, 2019) è il suo ultimo saggio pubblicato in italiano.
Vicino/lontano ON proseguirà lunedì 7 giugno con l’intervento di una scienziata italiana tra le più autorevoli, la senatrice a vita Elena Cattaneo, accademica dei Lincei, in dialogo con il genetista Michele Morgante, a sua volta accademico dei Lincei. Lunedì 14 giugno si prosegue con la scrittrice Maaza Mengiste, nata ad Addis Abeba ma residente a New York, autrice del romanzo storico-autobiografico Il re ombra. Infine lunedì 21 giugno Vicino/lontano On coinvolgerà Forensic Architecture, il gruppo di ricerca della Goldsmiths University di Londra, che utilizza le tecnologie digitali più avanzate a disposizione dell’architettura per ricostruire gli scenari in cui si verificano casi di violazione dei diritti umani. A dialogare con la ricercatrice Dimitra Andritsou sarà Michele Bonino, docente di Composizione architettonica e urbana al Politecnico di Torino.