Finanze: Zilli, approvata manovra di Stabilità Fvg da 160 milioni che non convince il Pd
“Abbiamo approvato oggi una manovra di Stabilità ricca di risorse che garantisce 160 milioni di euro in più rispetto al 2021, dimostrando una grande attenzione ai settori maggiormente competitivi e strategici della nostra Regione, a partire dalla Sanità con una dotazione finanziaria nettamente superiore rispetto all’anno scorso”. Lo ha affermato l’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, subito dopo la conclusione della Giunta regionale straordinaria che questa mattina ha dato il via libera a una Legge di Stabilità che ha risorse disponibili per 4 miliardi e 650 milioni di euro. “Si tratta di disponibilità – ha spiegato Zilli – necessarie per sostenere il percorso di crescita della comunità regionale in questo particolare momento di emergenza legata alla pandemia e per far ripartire le attività produttive del Friuli Venezia Giulia. Sosteniamo inoltre con convinzione il sociale, le famiglie e il lavoro della nostra Regione”. “Siamo molto soddisfatti dell’approvazione all’unanimità da parte del Cal di ieri – ha detto l’assessore -. Ora siamo fiduciosi che la legge di Stabilità possa arricchirsi ulteriormente di proposte e contributi di spessore durante le sedute dell’Aula”. Nel dettaglio, al sistema sanitario e sociale vanno complessivamente 2 miliardi e 775 milioni di euro. Di questi la fetta più importante – 2 miliardi e 454 mln – sono destinati alla spesa corrente, mentre nel 2021 l’importo complessivo era di 2 miliardi e 399 milioni. Rilevanti le risorse per la Direzione centrale autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e politiche dell’immigrazione: in tutto 770,60 milioni di euro. Di questi più di 510 vanno al sistema delle Autonomie locali e per la nuova concertazione. Quasi 400 milioni di euro, per la precisione 397, sono previsti per la Direzione Infrastrutture. Qui da segnalare in particolare i 198 milioni per i trasporti, gli 81 milioni per l’edilizia residenziale, che comprendono anche la copertura per le agevolazioni sulla prima casa, i 27 milioni per l’edilizia scolastica e i 2,5 milioni per l’anticipazione della progettazione a favore degli Enti locali anche ai fini del Pnrr. Sfiorano i 156 milioni di euro (per l’esattezza 155,85) le risorse a favore della Direzione Lavoro. Tra le voci più importanti i 42,81 milioni per la famiglia e i 17,75 per il lavoro. Per le Attività produttive la manovra di Stabilità ha individuato 107 milioni di euro con 53 milioni per il settore del Commercio e Turismo e quasi 25 per i Consorzi. All’Ambiente sono destinati invece 106 milioni di euro. Questo importo comprende anche le opere per i dragaggi (7 milioni) e per la manutenzione dei corsi d’acqua (4,70 milioni). La Legge di Stabilità si compone ancora di 104 milioni per il Patrimonio, di 81 milioni per l’Agricoltura, di 58 milioni per la Cultura e Sport, di 30,46 milioni per gli uffici istituzionali della Presidenza e di 14 milioni per la Protezione civile e le risorse rimanenti per poste tecniche della Direzione Finanze.
Severo il giudizio del Pd sulla manovra, a parlare è il responsabile economia del Pd Fvg Renzo Liva che spiega: “Dopo tre anni di bilanci e assestamenti sempre più cospicui nei volumi e contraddittori negli obiettivi il Pd si aspetta di poter finalmente discutere e di confrontarsi con un documento all’altezza dell’ora che ci tocca vivere in questa Regione. Grave sarebbe se ora la Giunta si presentasse con un atto sostanzialmente blindato nella qualità, soprattutto nelle azioni previste per l’economia e in particolare per la manifattura”. “Oggi i problemi delle aziende sono energia – spiega l’esponente dem – approvvigionamento e costo delle materie prime, ricerca e formazione di personale qualificato. La Regione non può farsi carico interamente di temi legati a tensioni internazionali e di sistema globale ma – indica Liva – può dimostrare di essere a fianco della nostra struttura produttiva dando giusta priorità ai temi strategici e riducendo al massimo le ‘poste’ di propaganda e di brevissimo respiro”. “I costi delle materie prime mettono a nudo ancora una volta come la stessa crisi pandemica può essere una occasione, un acceleratore di processi virtuosi – indica Liva – per accorciare le filiere riportando nel nostro territorio produzioni oggi localizzate fuori dal territorio nazionale e dunque soggette a restrizioni, è il caso della Cina, di altri governi che si riflettono pesantemente sulla nostra produzione e occupazione locale. Questa – conclude – dovrebbe essere una direzione d’intervento della legge di Stabilità”.