Focus sulla sanità cittadina nell’incontro, promosso e organizzato dalla coalizione che sostiene la candidatura a Sindaco di Alberto De Toni

Per una sanità in difficoltà si possono trovare soluzioni unendo cittadinanza, personale sanitario e una pubblica amministrazione?. La risposta è “sì”. A dimostrarlo è stato l’incontro, promosso e organizzato dalle forze di coalizione, civiche e politiche, che sostengono la candidatura a Sindaco di Alberto De Toni. Le risposte, pratiche, vanno dai parcheggi facilitati ai medici di base per le visite domiciliari, agli affitti a rezzi calmierati per il personale infermieristico che viene da fuori regione, fino ai confronti costanti con la direzione generale dell’Asufc, cercando di rafforzare insieme il sistema. In una sala gremita, la serata dal titolo “Ricostruiamo la sanità di Udine insieme” e presentata da Cristina Nazzi, ha visto un proficuo confronto tra che lavora nel mondo della sanità, chi ne usufruisce e chi può dare una mano per cambiare le cose, con un appello di sensibilizzazione alla cittadinanza al fine di evitare, in una città civile come Udine, fenomeni di aggressione al personale sanitario, soprattutto femminile. L’incontro ha voluto approfondire la situazione in cui versa la sanità udinese, sia per quanto riguarda l’ospedale, il più grande della regione, sia il territorio. I rappresentati del mondo sanitario hanno fatto emergere le criticità della sanità, tra personale precario e lunghe liste d’attesa che creano disagio da entrambe le parti: popolazione e personale. Si è data voce a tutti per un confronto da cui poter trarre soluzioni pratiche. Negli ultimi 5 anni l’amministrazione comunale  uscente non ha mai dimostrato attenzione e ascolto ai problemi della sanità. Eppure c’è molto che una pubblica amministrazione può fare, dai parcheggi facilitati ai medici di base per le visite a domicilio, soprattutto in centro città, fino alla mappatura di quelli che possono diventare ambulatori, soprattutto per i giovani medici che devono sostenere alti costi per aprirli. Ma anche l’impegno a rendere la città più attrattiva per gli infermieri che vengono da fuori regione e un trasporto pubblico locale puntuale.

CONCLUSIONI ALBERTO DE TONI

“Davanti ai disagi delle strutture e del sistema salute, dentro l’ospedale e sul territorio, un sindaco non può stare a guardare e rimbalzare la palla alla Regione. Il confronto con il personale sanitario è stata un’importante occasione di confronto tra cittadini e personale sanitario. Queste occasioni sono sempre mancate negli ultimi anni. Credo che sia stato ingiusto e dannoso, il Sindaco e tutta l’amministrazione non possono mancare di fare sentire la propria voce e fare da trait d’union tra Servizio Sanitario Regionale e territorio, tra professionisti della sanità e cittadini”.

SONO INTERVENUTI:

Andrea Traunero, segretario generale FP-Cgil Udine: “Finalmente si comincia a parlare nuovamente di sanità pubblica. Serve una collaborazione con la politica”.

Federico Barbariol, rappresentante aziendale di Aaroi-Emac: “Questa è un’occasione per rendere noto a tutti quello che stiamo vivendo, una situazione difficile e precaria, con turni pesanti. Servono soluzioni immediate. Siamo in pochi e il nostro grado alla politica è aiutateci: non siamo ascoltati. Anche le amministrazioni comunali hanno un importante ruolo di supervisione. Lavoriamo assieme”.

Giacomo Toni, Segretario provinciale Uil: “Dobbiamo dare risposte concrete ai cittadini e auspico che la politica faccia scelte magari rischiose, ma efficaci”

Roberto De Marchi, coordinatore Cisl Udine: “Questo è un tema complicato. A livello comunale l’ambito sociosanitario è quello più chiamato in causa e ci sono delle lacune. Ci sono attività da fare di cui un sindaco può occuparsi. A chi si candida a sindaco mi sento di chiedere un’attenzione forte”.

Domenico Montanaro, per Anaao-Assomed: “Bisogna aumentare il personale sanitario e migliorarne le condizioni di lavoro”

Kizito Misehe, segretario provinciale Snami: “Tante volte non siamo stati coinvolti nella problematiche sanitarie

Stefano Celotto, rappresentante Fimmg: “Troppo spesso ci siamo ritrovati a non poter dialogare con l’amministrazione comunale, che potrebbe dare una mano a trovare strutture dove i medici possano aggregarsi”.

Gian Luigi Tiberio, Presidente dell’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri della provincia di Udine: “Ai medici del territorio dobbiamo dare gli strumenti giusti, anche tramite la società. Le aggregazioni dei Mmg sono utilissime e su questo le amministrazioni comunali possono dare un contributo”.

Stefano Giglio, Presidente dell’Ordine degli infermieri della provincia di Udine: “Abbiamo bisogno di attrarre le persone che possono venire a lavorare qui, magari con alloggi facilitati e sistemi di trasporto per chi arriva da fuori. Ritenfgo che l’amministrazione comunale debba ripensare a una sanità d’iniziativa, di prevenzione e di sensibilizzazione nelle scuole. Ma credo sia fondamentale una posizione di ascolto, ma prima, non dopo”.

Andrea Plazzotta, componente dell’Assemblea nazionale di Cittadinanza Attiva: “Noi come Cittadinanza Attiva capiamo i disagi del cittadino. I principali problemi sono la carenza del personale e i tempi d’attesa che causano scontri tra l cittadino e il personale sanitario, anche con reazioni eccessive come le aggressioni. Mai fatto che il cittadino non venga ascoltato è fondamentale”.