Concorso per 639 infermieri in Fvg: si presentano in 400 ma ne vengono “sforbiciati” con la roulette dei quiz, circa 300

Le assunzioni regolate da concorso pubblico, sulla carta, sembrano il miglior metodo per evitare favoritismi, nepotismi ed ogni genere di porcata che abbiamo visto nella storia italica. Ma non è tutto oro ciò che luccica, dato che il sistema di selezione è burocratico, spesso basato su quiz che poco hanno a che fare con il lavoro che si andrà  fare, mentre spesso sono inseriti “tranelli” tesi a confondere i candidati, non per garantire che passino i migliori, ma a selezionare numericamente in una sorta di roulette russa. E se questo può, forse, avere una qualche giustificazione quando vi è una enorme richiesta e l’offerta di posti è risicata, meno lo è quando addirittura la selezione troppo rigida diventa danno per i servizi che necessitato di personale e soprattutto per i cittadini che si aspettano adeguata assistenza negli ospedali e nel sistema sanitario regionale in generale. E’ il caso di quanto è avvenuto per il concorso regionale per 639 posti di infermiere. Così fra domande trabocchetto  argomenti che ci dicono astrusi (ma ci riserviamo di verificare chiedendo copia delle domande sottoposte ai candidati), solo poco più di un centinaio hanno superato e ora si apprestano a sostenere quella orale. Al test si erano presentati in circa 400.  Numeri impietosi diffusi da Fials, Cisl e Cgil insieme ai risultati delle prove pubblicati in queste ore da Arcs. In una nota congiunta i tre sindacati esprimono tutta la loro delusione e preoccupazione per il risultato che ha spento le aspettative su una graduatoria regionale di infermieri in grado di compensare la cronica carenza di personale. Fra l’altro molti dei professionisti non ammessi stanno in realtà già lavorando nelle aziende regionali da precari, in attesa del prossimo concorso o di una nuova stabilizzazione o peggio di essere assunti in altre regioni. “Stupisce , ci scrive uno dei partecipanti, come non siano mancate le domande a trabocchetto, volte quasi a penalizzare i già pochi professionisti sanitari presenti al test. A quanto pare l ARCS non si pone domande se riuscirà a colmare forse il 20% dei 639 infermieri richiesti. Mi chiedo quale sia il vero fine di questi concorsi, forse fa comodo l’assunzione a tempo determinato mezzo agenzie interinali private? Che dire, continueremo a lavorare in altre aziende pubbliche e la sanità friulana continuerà con i “gap” assistenziali che ogni giorno balzano alle notizie di cronaca”.  Sfogo legittimo ma anche la constatazione di come, allarmi accorati a parte da parte dell’assessore regionale Riccardi che si è sempre parato dietro alla carenza di personale giustificare le caenze dei servizi. Chissà, forse anche queste operazioni  di gestione dei concorsi fanno parte di una strategia per favorire le strutture private che assumono senza la roulette dei quiz.  Intendiamoci la selezione è importante, ma andrebbe con metodi diversi da quelli burocratici i stile cruciverba quando non rebus.  Anche  il presidente provinciale dell’Ordine degli infermieri di Udine Stefano Giglio, parla di occasione persa anche a fronte di un imminente piano ferie estivo che vedrà grosse difficoltà. Strage degli infermieri, la chiamano invece Uil e Nursind in una nota in cui altrettanto preoccupati rilevano che in tutta la regione mancano un migliaio di infermieri e stimano che quest’anno, tra pensionamenti e dimissioni, la carenza aumenterà fino a 1500 unità.

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