Friuli storia: Risorgimento e identità italiana protagonisti della premiazione dell’ottava edizione
Il Premio Friuli Storia ritorna in presenza e riabbraccia il suo pubblico. Venerdì sera si è infatti conclusa l’edizione 2021 del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia, con una partecipata cerimonia nella splendida cornice dell’ex Chiesa di San Francesco a Udine. Ad aggiudicarsi l’ottava edizione del Premio è stato Jacopo Lorenzini con L’elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme, Salerno Editrice, 2020. Il volume ha ricevuto il 46% delle preferenze da parte della giuria popolare composta da 300 lettori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Ha così superato gli altri due volumi della terzina selezionata dalla giuria scientifica, ovvero Paolo Nello, Storia dell’Italia fascista, Società editrice il Mulino, 2020 (15%) e Volker Ullrich, 1945. Otto giorni a maggio. Dalla morte di Hitler alla fine del Terzo Reich. L’ultima settimana della Seconda guerra mondiale, Feltrinelli, 2020 (39%). La serata di premiazione è stata dedicata al Risorgimento e all’identità italiana, temi al centro del saggio vincitore. L’autore, Jacopo Lorenzini, ha dialogato con l’accademico Ernesto Galli Della Loggia, spiegando al pubblico la centralità dell’esercito nella nascita dell’Italia unita. I due storici hanno incantato i presenti ripercorrendo le vite straordinarie di tre ufficiali che combatterono durante le Guerre d’Indipendenza. Piffer: «Fare cultura significa educare al senso critico»
«Il Premio Friuli Storia ha l’ambizione fare cultura nel vero senso della parola – ha ricordato in apertura di serata Tommaso Piffer, presidente della giuria scientifica –, cioè mettendo a disposizione delle persone gli strumenti per sviluppare una coscienza critica, a partire dalla Storia. Dal 2014 il Premio ha coinvolto 1500 lettori non addetti ai lavori, a cui è stata data l’opportunità di ricevere a casa gratuitamente i libri selezionati per la terzina finalista, per leggerli e votare il migliore».
L’assegnazione del Premio, infatti, avviene attraverso un peculiare processo di votazione in due fasi. In un primo momento, la giuria scientifica composta da Elena Aga Rossi, Roberto Chiarini, Ernesto Galli della Loggia, Paolo Pezzino, Tommaso Piffer, Silvio Pons e Andrea Zannini seleziona una rosa di tre finalisti tra le opere candidate dagli editori. Quest’anno le candidature sono state ben 120, un record per il Premio. Invece, nella seconda fase una giuria popolare stabilisce il vincitore votando online, dopo aver ricevuto gratuitamente a casa i volumi dei finalisti.
• Fontanini: «Un successo nazionale con ricadute positive su tutto il Friuli»
Alla cerimonia di premiazione è intervenuto anche Pietro Fontanini, sindaco di Udine, che da sempre ospita il Friuli Storia: «Questo Premio, negli anni, ha saputo affermarsi, grazie alla qualità dell’organizzazione e al prestigio dei relatori, come il principale riconoscimento per la storia contemporanea a livello nazionale. Ma la forza di questa iniziativa risiede soprattutto nel non aver mai perso il contatto con quel territorio che per primo ci ha creduto: il Friuli. Il legame con i lettori friulani e con il Comune di Udine, che del Friuli è la capitale storica e culturale, è reso ancora oggi più stretto dal fatto che il suo successo è in grado di attirare un pubblico di qualità grazie alla partecipazione dei massimi studiosi della materia, creando così un’offerta di eccellenza e determinando ricadute positive sulla nostra comunità».
• Pinton: «La Storia insegna ai giovani a interpretare i fatti di oggi»
Presente anche il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton. «Il premio incontra perfettamente la “terza missione” dell’Università, quella cioè di trasferire conoscenza a tutti i tessuti sociali – ha spiegato nel suo intervento –. Ci riempie d’orgoglio anche il fatto che un quinto dei membri della giuria di quest’anno sia composto da studenti, molti dei quali iscritti proprio ai corsi di laurea dell’Ateneo friulano. Con iniziative come questa, contribuiamo a diffondere tra i giovani la passione per la Storia e per la lettura, ma soprattutto aiutiamo a sviluppare senso critico: per saper interpretare i fatti del mondo di oggi e immaginare le fondamenta di quello di domani».
• Morandini: «Premio Fondazione Friuli scuole attento ai nuovi linguaggi digitali»
La cerimonia nell’ex Chiesa di San Francesco è stata anche l’occasione per premiare le vincitrici del Premio Fondazione Friuli scuole, rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado delle province di Udine e Pordenone. Ad aggiudicarsi la quarta edizione del Premio, assegnato da Fondazione Friuli, sono state Linda Meneghin (Ipsia B. Carniello di Brugnera) e Rachel Tamuz Fait (Liceo linguistico, Istituto G. Bertoni di Udine).
La prima si è aggiudicata il riconoscimento per la categoria dedicata alle ricerche scritte, approfondendo il percorso umano e professionale di Tina Lagostena Bassi, avvocata delle donne vittime di stupro e parte attiva nelle lotte dei movimenti femministi sviluppatisi in Italia a partire dagli anni Settanta. La seconda, invece, ha vinto per la categoria dedicata agli elaborati artistici e multimediali, con un disegno che rappresenta i crimini dell’imperialismo giapponese tra Ottocento e Novecento.
«Il Premio Fondazione Friuli scuole ha un duplice merito: da un lato punta a incentivare lo studio della storia e delle nostre radici tra le giovani generazioni e dall’altro è attento ai nuovi linguaggi con cui il passato può essere raccontato», ha commentato Giuseppe Morandini, presidente di Fondazione Friuli, prima di consegnare il Premio alle vincitrici.
• Prossimi appuntamenti
Sabato 16 ottobre il Premio Friuli Storia farà tappa a Pavia di Udine, con un incontro riservato ai lettori della giuria, che avranno modo di dialogare con il vincitore, Jacopo Lorenzini. L’evento si svolgerà a partire dalle 18 nella splendida cornice di Villa Pighin, a Risano. A breve sul sito www.friulistoria.it verrà pubblicato il bando per far parte della giuria dei lettori dell’edizione 2022 del Premio.