Fvg governatorato delle Banane? Fedriga emette nuovo provvedimento di chiusura delle scuole eludendo la sentenza del Tar che aveva sospeso la sua ordinanza
Il presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga allunga il collo e firma una nuova ordinanza contingibile e urgente in vigore da domani dopo la bocciatura della precedente da parte del Tar. Con l’ordinanza, si legge in una nota, la Regione ribadisce quanto già determinato nel precedente provvedimento emanato il 4 gennaio, prevedendo che le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, e le istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale, adottino forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata (Ddi). I servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continuerà a svolgersi integralmente in presenza. “Nell’ordinanza in vigore da lunedì – spiega il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – non abbiamo fatto altro che motivare con maggior dettaglio e con ulteriore supporto di dati scientifici la necessità di posticipare l’avvio dell’attività didattica in presenza. Riteniamo che, sulla scorta delle evidenze epidemiologiche di queste ultime due settimane in cui si rileva un peggioramento della curva dei contagi e una maggiore pressione sulle strutture ospedaliere, il riavvio delle lezioni in aula non sia compatibile con la salvaguardia della salute di tutti. Gli stessi valori a supporto dell’ordinanza sono quelli che il comitato tecnico scientifico ha preso in esame e in base ai quali da domani ci troveremo in zona arancione”. “Nell’ordinanza – spiega ancora Fedriga – si fa riferimento ai dati elaborati dalla Task-Force della Direzione Centrale Salute, incaricata del monitoraggio epidemiologico della pandemia COVID nella Regione Friuli Venezia Giulia. Da quei valori emerge che, nelle prime settimane del 2021, vi siano 5 tipi di evidenze che proiettano per il mese di gennaio un peggioramento negli indici di infezione e un’allerta sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Regionale. A ciò si aggiunge un report dell’Istituto Superiore di Sanità che fotografa la situazione in Italia al 30 dicembre 2020 secondo cui vi è una sostanziale flessione dell’incidenza nella classe di età 14-18 nella nostra regione e in gran parte del Nord Italia coincidente con l’introduzione della Didattica a Distanza (DAD) per le scuole superiori di secondo grado (3 Novembre 2021) e contemporaneamente un continuo aumento dei focolai scolastici tra settembre e il 13/12/2020 in Friuli Venezia Giulia”. “Infine – conclude Fedriga – sempre l’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto nella prima settimana di gennaio una pubblicazione scientifica dalla quale si evidenzia come una riapertura prematura delle scuole superiori porterebbe ad uno sproporzionato aumento del tasso di ospedalizzazione”. Senza entrare nel merito di questi aspetti “tecnici” è evidente, nella migliore delle ipotesi, che l’ordinanza precedente era un pasticcio e che l’odierno accanimento di Fedriga nei confronti della scuola e più che altro legato al solito problema, marcare il territorio, nei confronti delle scelte nazionali secondo un distorto concetto dell’autonomia che finirà per essere lesiva proprio dei principi che vorrebbe difendere. I continui “bracci di ferro” da bastian contrari, ora con governo o con il ministero della salute, ora con l’autorità giudiziaria, sono sintomi precisi della volontà di propaganda più che di gestione della pandemia. Intendiamoci non è che non esista un problema legato alla riapertura delle scuole in presenza, ma anziché risolvere il reale problema, quello del trasporto pubblico locale che spetta alla Regione, si preferisce fare gli struzzi e scaricare sui giovani la questione negando il sacrosanto diritto alla studio e per farlo non si ci fa scrupolo di eludere i provvedimenti dell’autorità giudiziaria. C’è solo la volontà di marcare confine del proprio territorio in una logica da governatorato. Da piccola repubblica della banane.