Fvg Province. Martines: “Tempistiche di Roberti molto azzardate. Meno competenze alla Regione”
Francesco Martines, Consigliere regionale PD: “Tempistiche di Roberti molto azzardate. Legge sulle Comunità volontarie non funziona. Meno competenze alla Regione. Agli enti di area vasta la gestione amministrativa”. L’Assessore Roberti continua a fare pronostici sulla data di reintroduzione delle Province. Date annunciate poi soppiantate da una realtà dei fatti ben diversa. Prima si doveva andare a votare assieme alle regionali del 2023 per poi scoprire che non era sufficiente un passaggio in Commissione Paritetica Stato-Regione ma serviva, come tutti pensavamo, una modifica dello Statuto della Regione e quindi un doppio iter in Parlamento. Adesso, forte del Governo amico e di un Parlamento a maggioranza di destra-centro, leggiamo che già nel 2024 i cittadini potranno votare per i nuovi enti intermedi. Ritengo che la tempistica anche stavolta potrebbe essere azzardata. Non basterà poi istituire le provincie, magari per assegnare un ruolo e qualche incarico elettivo a persone rimaste fuori dai giochi elettorali delle regionali, ma al contempo sarà necessario mettere mano alla legge sulle comunità volontarie che sta dimostrando di non funzionare. Sono poche quelle costituite e sul loro funzionamento ci sono molte perplessità, salvo i lauti compensi che vengono riconosciuti ai componenti dell’organo esecutivo delle comunità. Serve invece dare seguito a quanto ha dichiarato il Presidente Fedriga nelle sue linee programmatiche dove scrive testualmente di un “rafforzamento del complesso sistema di governo del territorio, imperniato sull’attribuzione di nuove competenze e finalizzato all’avvicinare le istituzioni ai cittadini”. Visto che il governo regionale rivuole ad ogni costo le provincie, ritengo che sia utile dedicare questa legislatura ad un alleggerimento delle competenze della Regione, alla quale dovrebbero rimanere solo compiti di alta programmazione e definizione delle strategie di medio lungo periodo e quello di fare le leggi, lasciando agli enti di area vasta tutto il resto dell’attività politica amministrativa. Fino adesso nessun Consiglio Regionale ha avuto il coraggio di fare questo. Tenere tutto in mano serve a chi governa per distribuire le risorse e fare le norme e assumere le iniziative utili ad indirizzare il consenso. Assieme, maggioranza e opposizioni, trovino la volontà politica di dare un segnale forte in questa direzione.