Galleria Montebello a Trieste, sindacato Fillea Cgil: “giudizio negativo su gestione appalto”
Come Fillea Cgil in materia generale di appalti e stesura dei bandi vogliamo predisporre alcune considerazioni finali al termine di una delle opere pubbliche più discusse nella storia della nostra città, inerente alla galleria di Montebello. Così in una nota il sindacato edili della maggiore confederazione sindacale. “La prima considerazione, si legge, riguarda i ribassi, le tempistiche e la tipologia di intervento previsto per la consegna dell’opera: il consorzio stabile S.A.C. si è aggiudicato l’appalto offrendo un ribasso del 18,7% sulla base di gara e una riduzione dei tempi del cantiere di 100 giorni e con l’impegno di non chiudere la galleria al traffico attraverso l’utilizzo di un entro-tunnel denominato “cassero”, propedeutico a far passare il traffico veicolare durante le fasi di lavorazione. Le motivazioni dichiarate dall’impresa della mancata realizzazione di tale struttura sono state attribuite ad un aumento dei prezzi delle materie prime necessarie alla sua realizzazione, che mal si coniugano con la possibilità da parte delle imprese del settore di utilizzo del meccanismo di compensazione degli aumenti varato dal governo Dagri quale strumento per assorbire eventuali rincari delle materie prime superiori all’ 8%.
La seconda considerazione riguarda l’impossibilità manifestata da parte dell‘ Impresa del blocco delle cospicue infiltrazioni d’acqua dalla volta della galleria e per le quali si è previsto un piano alternativo lavori che ha richiesto un cambio di strategia di intervento e dove è stato previsto un rivestimento in vetroresina. Ci chiediamo se siano stati adottati i classici sistemi di impermeabilizzazione previsti nella quasi totalità delle opere riguardanti i cosiddetti “ tunneling “ come quelli ideati a suo tempo dall’ Impresa presente in FVG Pozzi & Martinenghi che ha rappresentato una delle imprese di riferimento a livello internazionale presenti in materia di impermeabilizzazione , in tal senso ci sentiamo di esprimere più di qualche perplessità relativa alla scelta adottata e ci chiediamo se il computo metrico estimativo in cui si riportano tutte le lavorazioni necessarie per la realizzazione dell’ opera edile , siano coerenti con i relativi costi.
La terza considerazione è relativa ai tempi di realizzazione che, ad oggi non ha prodotto ancora la totalità e l’ultimazione degli interventi previsti nell’ opera di riqualificazione e ci chiediamo quando la medesima troverà compimento anche attraverso le certificazioni dei quadri elettrici mancanti e citati dal Comune nelle sue dichiarazioni alla stampa.
Come Fillea Cgil, non possiamo che ribadire il nostro giudizio negativo sulla gestione dei lavori pubblici a Trieste e la Galleria è una delle tante problematiche evidenziatesi negli ultimi anni. A nostro avviso l’utilizzo delle risorse pubbliche impone una riflessione generale rispetto alla qualità nell’affidamento degli appalti afferenti anche ad altri settori merceologici di appartenenza, nella stesura dei bandi e nell’individuazione dei criteri di ammissione alle gare. Da tempo non vi è nessun tavolo di confronto aperto con il Comune e di cui anche a livello confederale si rivendica la necessità.
Serve l’inserimento a nostro avviso nei bandi di gara di regole e parametri più stringenti rispetto all’aggiudicazione incentrati e ispirati a principi di garanzia che tengano conto della maggior qualificazione di impresa e dello spostamento ad esempio del subappalto dal risparmio a quello della specializzazione produttiva, in assenza di questo assisteremo in futuro, conclude la nota, ad altre situazioni come quelle verificatesi in tale opera con un valzer di dichiarazioni che si sono succedute in questi mesi che non ripagano i cittadini del disagio e del danno loro arrecato e per il quale come Fillea CGIL chiediamo che tutte le penali predisposte all’ impresa vadano in opere di compensazione ai territori limitrofi alla galleria”.