Giovedì a Codroipo l’unica replica per l’ERT di Il cacciatore di nazisti Remo Girone interpreta Simon Wiesenthal
Arriva per una sola data nel Circuito ERT Il cacciatore di nazisti, il monologo scritto e diretto da Giorgio Gallione e interpretato da Remo Girone che racconta la storia di Simon Wiesenthal. Lo spettacolo sarà ospite giovedì 1. febbraio alle ore 20.45 del Teatro Benois De Cecco di Codroipo. Alle ore 18 nel foyer Remo Girone converserà con il Vicesindaco di Codroipo, Giacomo Trevisan, in un incontro aperto al pubblico. A cavallo tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica, rivissuta con umana partecipazione e un tocco di caustico umorismo ebraico, Il cacciatore di nazisti racconta la storia di Simon Wiesenthal, che dopo essere sopravvissuto a cinque diversi campi di sterminio dedica il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dell’Olocausto. Lo spettacolo si apre nel 2003, nell’ultimo giorno di lavoro di Wiesenthal al Centro di documentazione ebraica da lui fondato: prima di andare in pensione, l’uomo ripercorre per ellissi ed episodi emblematici 58 anni di inseguimento dei criminali di guerra nazisti, responsabili della morte di più di 11 milioni di persone, di cui 6 milioni di ebrei. La vita di Wiesenthal ha dell’incredibile: con il suo lavoro di ricerca e investigazione è riuscito a consegnare alla giustizia circa 1’100 criminali nazisti, tra cui Karl Silberbauer, il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank, Franz Stangl, comandante dei campi di Treblinka e Sobibor, e Adolf Eichmann, l’uomo che pianificò quella che Hitler definì “la soluzione finale”.
Lo spettacolo di Giorgio Gallione, basato sui libri dello stesso Wiesenthal, si interroga non solo sulla feroce banalità del male quanto sulla sua genesi. Un modo per reagire a quella che Wiesenthal ricorda come la più cinica delle armi psicologiche utilizzate dalle SS contro i prigionieri dei lager: “Il mondo non vi crederà. Se anche qualche prova dovesse rimanere, e qualcuno di voi sopravvivere, la gente dirà che i fatti che voi raccontate sono troppo mostruosi per essere creduti”.
Così Il cacciatore di nazisti diventa un tentativo epico e civile per combattere la rimozione e l’oblio. “Non dimenticate mai, mi fido di voi!” è l’esortazione che Wiesenthal scopre nel messaggio lasciato dalla piccola Sara, protagonista di una delle tante vicende narrate nello spettacolo.