Guerra in ucraina: il diritto di difendere la propria libertà
1) La guerra è un male. Su questo non ci possono essere dubbi. La guerra nasce dal cuore malato di chi vuole avere ragione eliminando l’altro. Vi sono tanti tipi di guerre a iniziare da quelle più vicine a noi: nelle famiglie, tra generazioni, tra compagni di lavoro, tra vicini di casa… Le Guerre grandi sono le estreme conseguenze di cuori malati (male) educati attraverso le piccole guerre. E’ stato così fin dall’inizio dell’umanità, della storia del mondo. E abbiamo sotto gli occhi le tragedie del Novecento originate dal nazismo e dal comunismo. Fanno bene la Chiesa ed il Papa a ricordare che il cambiamento e la pace cominciano dal cuore di ogni uomo.
2) Se ogni guerra va evitata è anche vero che la pace va preparata e seminata. Non disponiamo di informazioni se non quelle fornite dai normali mezzi di comunicazione e ci sembra che in questi anni la politica e la diplomazia nei confronti della Russia di Putin siano state di corte vedute: si è cercato di ottenere i massimi vantaggi attraverso le forniture del gas e non si sono capite le profonde lacerazioni in atto in taluni settori del mondo russo. Ma di fronte ad un’aggressione brutale come quella che la Russia sta compiendo non ci possono essere dubbi o distinguo: il popolo ucraino è la vittima che sta subendo distruzione, morte e deportazione senza alcuna colpa. Quindi deve essere aiutato a difendersi, senza ambiguità, nel mentre si deve fare ogni sforzo affinché le diplomazie trovino le strade per far tacere le armi il prima possibile.
3) Sentiamo da più parti affermare: “La guerra è sempre ingiusta e quindi non dobbiamo fornire armi all’Ucraina.” Se la guerra fosse sempre ingiusta perché allora parliamo di guerra di Liberazione? Perché ricordiamo chi ha combattuto il fascismo e il nazismo? Esiste un diritto a difendersi, a difendere la propria patria, le proprie terre, la propria famiglia, il proprio lavoro. La pace, come ha giustamente ricordato anche il presidente della Repubblica Mattarella, non è arrendersi ai prepotenti. La lotta di Liberazione fu condotta da un popolo in armi e costò molto sangue. In Europa è scoppiato un terribile incendio che non sembra realistico fermare cedendo alle pretese russe. Riteniamo giusto quindi che all’Ucraina vengano fornite armi se questo può portare più rapidamente a un negoziato. 4) La drammatica guerra in Ucraina ci offre lo spunto per ulteriori riflessioni. L’Europa e l’intero Occidente sono entrati in una fase nuova e purtroppo drammatica della loro storia. Hanno vissuto una lunga epoca di pace, molti non sanno più che cosa sia il sacrificio, la responsabilità comune, le ragioni per cui vale la pena lottare e anche morire. Nascono spontanee alcune domande: gli Stati Uniti e l’Europa, in questo drammatico frangente della storia, a quali idealità si richiamano? Su quali risorse di coesione sociale, di senso di appartenenza possono contare? Società in cui esistono solo gli individui con i loro diritti sono in grado di affrontare un conflitto internazionale che richiede attaccamento alla comunità politica e disponibilità ad affrontare privazioni anche pesanti?
5) La lotta del popolo ucraino ci sta mostrando il volto più profondo dell’Europa: l’amore alla Patria, alla terra, alla democrazia, alla famiglia ed il coraggio di combattere per questi valori e al tempo stesso ci indica che la vita non è solo progresso e comodità, ma anche sacrificio e lotta. Confidiamo che la tragica pagina che stiamo vivendo possa riportare in primo piano queste verità senza le quali la vita diventa una “fiaba con un brutto finale”. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a scoprire che ogni passo in avanti nella storia del mondo è frutto di sacrificio. Che è possibile lottare assieme per qualcosa che vale, che la bellezza non è mai a buon mercato.
6) I patrioti delle Brigate Osoppo, che come tanti altri combatterono per la libertà dal fascismo e dal nazismo, avevano come motto “Pai nestris fogolars” (Per i nostri focolari). La loro storia, il loro patriottismo, diventi l’esempio a cui guardare in questi tempi drammatici.
Associazione Partigiani Osoppo Friuli