I due parlamentari della destra eletti in Europa Ciriani e Cisint annunciano di restare sindaci ombra in barba alle regole sulle incompatibilità
Fratelli d’Italia e Lega portano a Bruxelles due sindaci, quello di Pordenone Alessandro Ciriani e Annamaria Cisint. Bene per loro ovviamente, quanto lo sarà per il Fvg sarà da vedere ma di cerrto partono male perchè ambedue, come cozze abbarbicate allo scoglio che gli ha fornito area di nutrimento hanno deciso di non mollare la “posizione” locale e di divetare europarlamentari part time. Ciriani ha infatti annunciato che rimarrà nella giunta di Pordenone come “sindaco ombra” per gestire pur dalle retrovie i “180 milioni che abbiamo faticosamente raggranellato e continuare in questa opera di condivisione degli obiettivi della città”. E anche Cisint dopo le dimissioni da sindaca, dopo l’insediamento al Parlamento Europeo avverrà il passaggio di testimone al vice Garritani. Ma anche lei come Ciriani non mollerà l’osso, a guidare il comune fino alle prossime elezioni giugno 2025 sarà in sostanza solo formalemente il vice sindaco Antonio Garritani, ma la stessa Cisint che ha già annunciato che ha già deicso tutto: mi terrò le mie deleghe di lavori pubblici, manutenzione e personale, forse anche del bilancio, perché ormai lo faccio con la mano sinistra. In sostanza resterà “capa” a Monfalcone. Così chi pensava di essersi liberato dalla incombarnte presenza dell’ultima leghista di “peso” resterà deluso. Potrebbe però essere un autogol, perchè probabilmente Cisin sottovaluta l’impegno europeo anche se non certo l’aspetto economico che questo comporta per le sue finanze personali. Da registrare una nota di Cristiana Morsolin Alessandro Saullo del gruppo consiliare de “La Sinistra” all’opposizione nella città dei cantieri: “ Monfalcone è una città complessa, dove può succedere di tutto, si legge nella nota stampa, ma alla fine bisogna anche rispettare le regole che sono molto chiare soprattutto sulla concentrazione delle cariche. Per Cisint, proseguono i consiglieri d’opposizione, non è possibile essere contemporaneamente Sindaca della città e Parlamentare Europea. Ma l’incompatibilità non è una cattiveria pensata per lei da qualche sinistrorso, ma la conseguenza di un complesso di simili norme che cercano di rendere le istituzioni più eque e trasparenti, evitando conflitti di interessi ed eccessive concentrazioni del potere. Insomma una sola persona non può accumulare cariche su di sè, in modo illimitato, ma deve di volta in volta, rinunciare ad una, prima di iniziare quella successiva. Ed è un bene che sia così. In questi giorni sappiamo che Cisint si dimetterà in luglio dal ruolo di Sindaca della città. Dopo le sue dimissioni non avrà alcun incarico esecutivo in giunta, finché il vicesindaco reggente non deciderà altrimenti. Ma Cisint annuncia già adesso che rimarrà a fare “in pratica” il Sindaco, già dice con quali deleghe, senza nemmeno dare, a chi dovrà nominarla, la dignità di attribuirsi la scelta come propria. Tutti meri esecutori della sua volontà, in una commedia che serve a mantenerne il potere sindacale, persino quando per il dettato di legge non dovrebbe più averne. Scrivania compresa, in una stanza che immaginiamo cambierà nome, da “ufficio del sindaco” ad “ufficio dell’ex non ex”. Capiamo certamente che si tratta di un accordo politico, una eventualità già esaminata nei mesi di campagna elettorale. E forse negli accordi sta anche che l’annuncio lo dia direttamente lei, nel silenzio assordante di chi dovrà nominarla e poi ne sarà formalmente il capo ma sostanzialmente un eterno subordinato, nell’imbarazzo di chi ha appreso che gli sarà sottratta una delega, nella strana consolazione di una destra che non sa che fare senza la “donna forte” che fa il bello e cattivo tempo da anni. Per noi a Sinistra, si legge ancora, una cosa è chiara. A partire da luglio il “capo” della coalizione sarà il vicesindaco Garritani, reggente secondo la legge e non ci sarà nessun ulteriore prosindaco, perché un Vicesindaco Reggente non può nominare a sua volta un proprio “vicario”. Cisint avrà un altro ruolo e farà bene ad occuparsene, e se la incontreremo come “assessora tuttofare” è con quell’appellativo che la chiameremo. Potrà mantenere la stessa scrivania, ma semplicemente non sarà più Sindaca della città, nè si ricandiderà come tale nel 2025”.