I friulani illustri nel mondo testimonial per Friuli Doc, peccato che il Comune di Udine non esca dagli stereotipi da “isola dei famosi”
Bruno Pizzul, Giannola Nonino, Galax, Lucrezia Mangilli, Mara Navarria e Giulia Rizzi. Sono alcuni dei friulani che, nei rispettivi settori, hanno portato in alto la bandiera di Udine e del Friuli in tutto il mondo. Testimonial di una friulanità che il Comune di Udine per i 30 anni di Friuli Doc ha voluto raccontassero in pillole cosa rappresenti la più grande manifestazione enogastronomica della regione, quest’anno in programma dal 12 al 15 settembre. Si apre così la nota stampa del Comune di Udine che “lancia” la 30ma edizione di Friuli Doc, in realtà la prima per davvero organizzata dalla giunta di centrosinistra del sindaco Felice De Toni dato che quella precedente era in realtà stata pianificata by Fontanini. Vedremo se come promesso ci sarà discontinuità facendo elevare la manifestazione da “sagrona” in qualcosa di più utile ad una immagine della città che esca dagli stereotipi di una friulanità alla “mandi mandi” tanto da far soprannominare l’evento in “Friuli Cioc”. Certo che l’idea di far promozionare ai “famosi” un video promozionale che, da qui e fino a conclusione della rassegna, sarà diffuso dalle principali emittenti televisive regionali, oltre che ovviamente sui profili social della manifestazione, non pare certo una grande novità sul piano della comunicazione o su quello dei contenuti. E’ un modo che appare vecchio e stantio di raccontare Udine e il Friuli, senza nulla togliere ad alcuni dei personaggi in questione (non quelli che vivono di rendita di una immagine ormai sbiadita dal tempo), c’è da ritenere che ben altri meriterebbero la “vetrina”, magari persone comuni che onorano la città forse in maniera più umile, meno mediaticamente appariscente, ma certamente più utile alla collettività. Il pensiero va, solo per fare un esempio, a medici e infermieri che nonostarnte le difficoltà e una disastrosa gestione “aziendale” garantiscono servizi, o più banalmente, a tutti quelli che, con i loro lavoro in ogni settore, creano il benessere che consente al Friuli, nonostante sacche di diseguaglianza sempre più pronunciate, di essere un luogo ancora bello da vivere. Aggiungiamo i volontari delle onlus impegnati nell’assistenza a italiani e stranieri, operatori spesso vessati da narrazioni indegne. Peggio ci sentiamo nel sapere poi che che al video promozionale faranno seguito una serie di contenuti per “entrare nei ricordi e nelle esperienze di questi “friulani illustri” a Friuli Doc”. “Si scoprirà, spiega la nota del Comune, che significato ha, per loro, la kermesse, qual è il ricordo a cui sono più legati e cosa, a loro parere, rende Friuli Doc la festa di tutti i friulani. Insomma una comunicazione vecchia ma certamente utile per dispensare qualche contratto ai soliti media che così saranno anche “morbidi” nel raccontare l’evento. Dispiace quindi che la strada intrapresa sia, alla fine, almeno sul piano della comunicazione, in continuità con il passato. Tanto valeva lasciare l’immagine del “tappo” fontaniniano. A poco servono, per farci cambiare opinione, le parole del vicesindaco e assessore ai “Grandi Eventi”, Alessandro Venanzi – che spiega: «Per questo importante compleanno abbiamo voluto che alcuni tra i più amati testimonial della nostra terra raccontassero in prima persona cosa per loro sia Friuli Doc. Un modo, questo, sia per promuovere attraverso volti famosi l’immagine della manifestazione oltre i confini regionali, sia, dall’altro, per rendere omaggio a chi, con il proprio lavoro, ha portato in alto la bandiera del Friuli in tutto il Paese e all’estero». Ancora meno convincono le parole autocelebrative di “foggia antica” che richiamano “all’ospitalità tipica friulana”, mentre almeno più veritiere sono le parole riportate nella nota del Comune attribuite al comico Galas (Sergio Galantini) secondo cui la manifestazione si può riassumere, alla fine, con “buon bere” ed ovviamente, a questo proposito, non poteva mancare la signora della grappa, Giannola Nonino, che invita i turisti a “ innamorarsi di questa regione” fra un cicchetto e l’altro ovviamente. Ma per chiudere il quadro degli stereotipi, oltre a quello calcistico rappresentato dal giornalista sportivo Bruno Pizzul, anche Michele Antonutti, ex giocatore di pallacanestro capitano dell’Apu, una delle bandiere del basket friulano, al quale è stato demandato l’immancabile saluto in marilenghe, “Friuli Doc al è le fieste dai furlans” mentre nella logica che anche l’occhio vuole la sua parte, la neo Miss mondo Italy, l’udinese Lucrezia Mangilli, ricorda le date della manifestazione “dal 12 al 15 settembre” prima che, in chiusura, le due atlete olimpiche Mara Navarria e Giulia Rizzi, diano appuntamento in piazza Libertà per “la 30a edizione di Friuli Doc”. Insomma nulla di nuovo, almeno sul piano comunicativo, sotto l’Angelo del Castello. Speriamo almeno che il vino sia buono e a buon prezzo, anche se non osiamo chiederlo all’oste.