I “laboratori in mare”, progetto “Le scienze della vela”. 190 studenti delle superiori in barca da Monfalcone

 Quattro uscite in barca a vela per 190 studenti di sei istituti scolastici superiori del Friuli Venezia Giulia partendo dai pontili della Società Vela “Oscar Cosulich” (Svoc) di Monfalcone. È quanto prevede la fase finale del progetto “Le scienze della vela” realizzato dal Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’Università di Udine e dalla barca-laboratorio Uniud Sailing Lab del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura. Gli studenti coinvolti sono tutti al penultimo anno di liceo scientifico o di istituto tecnico a indirizzo informatico. La prima uscita in mare è prevista, meteo permettendo, sabato 22 aprile, con ritrovo alle 9.45 e partenza alle 10. Vi prenderanno parte 62 studenti dell’Isis “Arturo Malignani” di Udine accompagnati da quattro docenti. L’obiettivo è sperimentare l’applicazione pratica nella navigazione a vela della matematica e dell’informatica studiata in classe. “Le scienze della vela” rientra nel Piano lauree scientifiche matematica (https://www.dmif.uniud.it/pls-e-scuole/) del Dipartimento di scienze matematiche, informatiche e fisiche.

Le sei scuole partecipanti  

Gli istituti che partecipano al progetto sono: l’Isis “della Bassa Friulana” di Cervignano del Friuli presente con 51 studenti di quattro classi, con i docenti Christian Selleri, Romina Sassara, Pasquale Senneca, Giorgio Tuan e la dirigente Maria Elisabetta Giannuzzi; l’Isis “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone, attivo con 11 studenti accompagnati dal docente Fulvio Marcioni; l’Isis “Magrini-Marchetti” di Gemona del Friuli con 22 studenti seguiti dal docente Fabio Bove; l’Isis “Malignani” di Udine con 62 studenti di quattro classi e i docenti Marina Adriano, Sebastian Bardus, Paolo Giangrandi e Marzia Toso; l’Isis “Manzini” di San Daniele del Friuli con 23 studenti assieme alla docente Tiziana Dolso; il liceo scientifico “Marinelli” di Udine con 21 studenti e il docente Marco Clocchiatti.

Le uscite in mare 

Visto l’alto numero di partecipanti, le uscite si svolgeranno in due turni, mattutino e pomeridiano (dalle 10 alle 13.30/14 e dalle 13.30/14 alle 17/17.30). Naturalmente l’attività in barca è suscettibile di variazioni in base alle previsioni e alle condizioni meteorologiche, che devono essere ottimali per garantirne lo svolgimento in completa sicurezza. Per questo motivo potrebbero essere organizzate uscite di recupero, anche infrasettimanali.

Le imbarcazioni 

Ogni barca ospiterà, a seconda delle dimensioni, da tre a sei studenti. Nelle uscite saranno coinvolte: barche a vela da diporto e da regata tra gli 8 e gli 11 metri di lunghezza condotte da tre istruttori della Federazione Italiana Vela); la “William B”, la barca-laboratorio del progetto Uniud Sailing Lab (Uniud Sailing Lab https://lambda-iot.uniud.it/sailing_lab/website/) coordinato dal Francesco Trevisan, concessa dall’armatore Alessandro Bottecchia in comodato gratuito all’Ateneo friulano; altre barche messe a disposizione e condotte, su base volontaria, da soci della Svoc.

Dall’aula alla barca 

Il progetto, sostenuto anche dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha integrato in un unico percorso lezioni teoriche, in aula, e laboratoriali, svolte durante la navigazione in barca a vela. Oltre 200 i ragazzi che hanno partecipato alle lezioni in classe applicandosi alla matematica della navigazione. Ma anche di informatica applicata alla navigazione, specie delle applicazioni “Internet of Things”. Le lezioni, tenute da due docenti dell’Università di Udine, si sono svolte negli istituti superiori e nelle aule del polo scientifico dell’Ateneo. In particolare, Lorenzo Freddi ha illustrato i problemi matematici della navigazione, mentre Ivan Scagnetto ha spiegato il ruolo dell’Internet of Things applicata alla navigazione a vela. È stata inoltre analizzata la strumentazione digitale realizzata dagli studenti e dai docenti della barca-laboratorio “William B” per monitorare e studiare i dati rilevati durante il tragitto. Ora, grazie alle uscite in mare, gli studenti hanno la possibilità di sperimentare direttamente quanta matematica, elettronica e informatica c’è nella navigazione a vela, sia quella assistita da un computer che quella condotta con i metodi di carteggio manuale. Si va, per esempio, dal rilevamento della posizione con le bussole, alla triangolazione sulla carta nautica al monitoraggio in tempo reale con lo smartphone dei dati rilevati durante la navigazione.

I partner del progetto  

Oltre a studenti, insegnanti e scuole, i principali protagonisti del progetto sono la Società Vela “Oscar Cosulich” (http://www.svoc.org) e la Federazione Italiana Vela (Fiv), che affiancano il Dipartimento di scienze matematiche, informatiche e fisiche. Inoltre, la consolidata partnership con il progetto Uniud Sailing Lab, la barca laboratorio dell’Università di Udine.

I coordinatori  

«La particolarità del laboratorio “Le Scienze della vela” – spiega il responsabile, Lorenzo Freddi – è di essere fortemente interdisciplinare e di coinvolgere, in particolare, anche la matematica che viene studiata proprio negli anni della scuola superiore. I teoremi di Talete sulle rette parallele e quello “dei seni” di Eulero, ad esempio, che vengono studiati come matematica pura, sono probabilmente nati da problemi di navigazione e vengono continuamente applicati da chi va per mare, spesso senza averne consapevolezza. Uscire in barca rendendosi conto che, per evitare di entrare in collisione nell’incrocio con un’altra imbarcazione, si sta applicando il teorema di Talete, o che per determinare la rotta da seguire per raggiungere un’altra imbarcazione che chiede soccorso si sta applicando il Teorema dei seni di Eulero, ha un valore pedagogico immenso».

«Questo laboratorio, come tutti gli altri del progetto lauree scientifiche – sottolinea il coordinatore di tutti i laboratori del progetto lauree scientifiche del dipartimento, Stefano Urbinati –, ha l’importante funzione di avvicinare gli studenti delle scuole superiori all’Università, mettendo in evidenza le potenzialità che l’iscrizione a un corso di laurea scientifico può offrire loro».