I voli pindarici dell’assessore Riccardi al meeting 30 anni elisoccorso Fvg
Le affermazioni dell’Assessore alla Salute, pronunciate nel meeting di Udine sui 30 anni di elisoccorso in FVG, secondo il quale l’elisoccorso sarebbe “una vera e propria estensione dell’ospedale sul territorio” impongono un’immediata smentita, al fine di garantire ai cittadini un’informazione corretta e completa.
L’eliambulanza esegue il soccorso e le prime cure al paziente sul territorio e lo trasporta all’ospedale più adatto per competenza, con interventi che dal punto di vista sanitario sono analoghi a quelli effettuati dall’autoambulanza, se sono presenti medico e infermiere.
L’ospedale effettua interventi sulle patologie cosiddette tempo dipendenti, come infarto, ictus, e traumi che richiedono l’impiego di sala emodinamica, TAC, sale operatorie che devono poter essere attivate nel minor tempo possibile, perché anche i minuti possono fare la differenza.
L’eliambulanza non ha sale operatorie, emodinamica né TAC quindi, senza che questo sminuisca l’importanza del soccorso sul territorio, da questo punto di vista non costituisce affatto un’estensione dell’ospedale.
Dalle affermazioni dell’Assessore emerge però un altro aspetto inquietante: parrebbe infatti che questi consideri il soccorso via aria in qualche modo superiore a quello su gomma, e non nel senso ovvio dell’altitudine, ma da un punto di vista sanitario. Perché, se così fosse, i cittadini soccorsi da ambulanze e automediche, che poi effettuano la gran parte degli interventi, dovrebbero avere diritto a un trattamento di livello inferiore? Qual è la differenza, dal punto di vista sanitario, fra volare e muoversi su gomma? Si consideri anche che i tempi di arrivo dell’elicottero sono spesso più lunghi di quelli dell’autoambulanza, e infatti la normativa nazionale (DM 70/2015) dispone che l’elisoccorso sia sempre integrativo e non sostitutivo degli altri mezzi.
Una differenza, però, in Friuli Venezia Giulia c’è: sulle autoambulanze operano Medici di Emergenza territoriale, medici specialisti in Medicina di Emergenza-Urgenza o in Anestesia e Rianimazione. Sull’eliambulanza, invece, lavorano tassativamente solo gli anestesisti rianimatori, come se la preparazione degli altri medici fosse ritenuta insufficiente per volare. Chissà perché, dato che in Italia esiste ormai da tempo la Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, che ha il compito specifico di formare medici da impiegare in Pronto Soccorso e nell’emergenza territoriale.
Difficile però seguire il pensiero logico dell’Assessore, secondo il quale sull’elicottero può essere impiegato sempre e solo l’anestesista rianimatore, mentre per le autoambulanze di soccorso avanzato basterebbe l’infermiere, affiancato dal medico di terra solo in alcuni casi, come previsto dal Piano dell’Emergenza Urgenza di epoca Serracchiani/Telesca, ancora vigente. E infatti il numero di mezzi medicalizzati in Friuli Venezia Giulia rimane estremamente esiguo, ma questo non sembra preoccupare più di tanto l’Assessore.
Walter Zalukar
Consigliere Regionale FVG – Gruppo Misto