Il calendario di eventi in occasione del Giorno della Memoria: Conferenze, incontri, proiezioni a testimonianza della verità della Shoah
È stato presentato il calendario di eventi promossi dal Comune di Udine e dedicati al Giorno della Memoria, ricorrenza che si celebra ogni anno il 27 gennaio, giorno in cui le truppe dell’Armata rossa varcarono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz nel 1945, in memoria delle vittime della Shoah e che fu istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005.
Il 27 gennaio avrà luogo la cerimonia ufficiale, con la deposizione della corona d’alloro presso il Monumento ai Deportati in viale della Vittoria. Nel pomeriggio in Loggia del Lionello studenti e studentesse leggeranno le testimonianze delle vittime di deportazioni nei campi di concentramento.
Il Comune di Udine ha coordinato e sostenuto le numerose iniziative culturali che saranno realizzate nel periodo che precede e segue il Giorno della Memoria per ricordare e approfondire la verità e gli orrori dell’Olocausto, realizzando un calendario di eventi che avranno luogo da sabato 20 gennaio a mercoledì 31 gennaio e sono stati organizzati in collaborazione con il Centro espressioni cinematografiche (Cec), la Fondazione teatro Nuovo Giovanni da Udine, e con numerose associazioni tra cui la Partigiani Osoppo-Friuli, l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia e l’Associazione Italia-Israele del Friuli, Quarantasette Zeroquattro, nonché con l’Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione.
“In un’epoca, come quella che stiamo vivendo, di grande disorientamento, c’è un punto fermo rappresentato dal dovere e dalla giustizia della memoria della Shoah e delle atrocità perpetrate dall’ideologia nazifascista. Intendiamo, insieme alle associazioni alle quali va il nostro ringraziamento, non celebrare la memoria con retorica e stanchezza, ma viverla come una delle componenti fondamentali che danno senso al nostro vivere in una società democratica, libera, che combatte l’antisemitismo, il razzismo e l’intolleranza”, questo il commento dell’Assessore a Istruzione e Cultura Federico Pirone.
Largo spazio perciò soprattutto all’analisi di stampo storico-sociale con una serie di incontri e conferenze che andranno a indagare le origini e le eredità dell’ideologia nazifascista che ha pervaso il Novecento europeo e ha raggiunto la sua massima espressione negli anni del secondo conflitto mondiale e in quelli immediatamente precedenti.
Martedì 23 gennaio alle ore 17.30 in Salone del Popolo, Antonella Tiburzi, docente di didattica della Storia presso l’Università di Bolzano, analizzerà agli anni di occupazione tedesca nel nostro Paese nella Conferenza “Settembre 1943, l’invasione nazista in Italia, collaborazionismo, violenza e deportazione”. Venerdì 26 alle ore 17,30 in Sala Ajace Tiziana Menotti e Fiammetta Bonisgnore presenteranno il libro “Ci sarà ancora domani questo cielo? Infanzie perdute, infanzie ritrovate”, che racconta dieci storie vere di bambini ebrei tra Italia, Cecoslovacchia, Francia e Gran Bretagna (in qualche caso anche della loro salvezza) nel contesto delle leggi razziali, delle deportazioni e dei campi di sterminio tra la fine degli anni 30 e gli anni 40 del ‘900.
Andando indietro nel tempo, Valerio Marchi proverà ad approfondire la vita della comunità ebraica nella nostra città a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. Appuntamento con “Ebrei a Udine tra otto e novecento” mercoledì 31 gennaio alle ore 17.30 in Sala Ajace.
Spazio infine anche all’attualità, con lo studio del conflitto Israelo-Palestinese e delle sue radici nella lezione di storia di Claudio Vercelli, docente di studi ebraici presso Scuola Superiore Universitaria per Mediatori Linguistici di Milano. L’incontro fa parte della programmazione del Teatro nuovo Giovanni da Udine ed è stato realizzato in collaborazione con Confindustria Udine ed Editori Laterza. È possibile acquistare il biglietto o richiedere informazioni presso la biglietteria o sul sito internet del teatro.
La testimonianza autobiografica di Silvio Loreti sarà invece al centro di un ciclo di incontri dedicati alle studentesse e agli studenti delle scuole Tiepolo, Fermi, Ellero e Bellavitis. La storia di Loreti è assolutamente unica e colma di significati storici. Nato nel campo di prigionia e lavoro di Christianstadt il 23 dicembre del 1944, viene nascosto e salvato dalla madre fino alla liberazione del campo avvenuta pochi mesi dopo, a febbraio del ’45, trovando così la salvezza.
Gli spazi dell’ex Chiesa di San Francesco saranno infine dedicati alla mostra “Progettare la memoria. Lo studio BBPR: i monumenti, le deportazioni”, che inaugurerà venerdì 19 gennaio e resterà aperta al pubblico fino a domenica 25 febbraio. L’esposizione raccoglie i progetti firmati dallo studio d’architettura BBPR per i monumenti e memoriali dedicati alle vittime dei campi nazisti.