Il formaggio sovranista: i “consigli” epistolari per il voto del Consorzio Tutela del Grana Padano “telefonati” al ministro Lollobrigida
«Carissimo associato, solo per chi alle Europee dell’8 e 9 giugno intendesse votare Fratelli d’Italia, dalla segreteria dell’onorevole Lollobrigida ci hanno indicato che i candidati di Fratelli d’Italia sensibilizzati sui temi propri dei prodotti agroalimentari Dop e Igp nel collegio Nord Ovest sono: Paolo Inselvini, Federica Picchi; nel collegio Nord Est Guglielmo Garagnani e Valeria Manotav». La lettera è del Consorzio e a firmarla sono il presidente Stefano Berni e il direttore generale Renato Zaghini. L’hanno inviata ai 140 associati. Così in epoca di scontro elettorale l’idea del formaggio sovranista rischia di polarizzare lo scontro in atto nel paese, così c’è da pensare che lo scontro virtuoso fin qui solo organolettico fra due eccellenze casearie italiche diventerà terreno fertile sul piano politico. Il “grana padano” diventa sovranista mentre c’è da supporre che il parmigiano reggiano potrebbe schierarsi nel campo avverso. Battute a arte è grave l’invito al voto fatto da Consorzio Tutela Grana Padano in favore dei pupilli del ministro lollobrigida, certo non è reato anchese bisognerebbe capire quanto peso ha nella scelta il fatto che il “grana padano” è in corsa per ottenere finanziamenti milionari per bandi ancora aperti al ministero dell’agricolotura e della “sovranità” alimentare. C’è anche d capire su tutte le 140 aziende aderenti al Consorzio di tutela sono politicamente sovraniste. Del resto la lettera è chiara indica infatti le preferenze: «Nel Nord Est, sempre riferendosi alla lista di Fratelli d’Italia, si segnala che l’assessore regionale veneto Elena Donazzan si è sempre dimostrata sensibile alle tematiche a noi care». Ovviamente dal Consorzio che forse ingenuamente pensava che la comunicazione non trovasse eco esterno, si è cercato di correre, pateticamente, al riparto precisando che non si è trattato di un «invito a votare FdI». Ma come dice il test dell’anatra Se sembra un’anatra, nuota come un’anatra e starnazza come un’anatra, allora probabilmente è un’anatra». Poi non rendendosi conto di aggravare la posizione nella “giustificazione” il Consorzio allarga il pensiero: «Premesso che i nostri soci sono politicamente trasversali e noi sempre abbiamo sostenuto in occasione di elezioni politiche ad amministrative candidati vicini alle nostre tematiche. Indipendentemente dal loro partito come testimoniano per puro esempio gli appoggi a De Castro e Carra del Pd, Fava della Lega, Fiori di Forza Italia e Beccalossi di An, ci teniamo a sottolineare di non aver scritto di votare FdI». Insomma non è una questione ideologica ma di puro servilismo opportunistico nei confronti di chi è al potere. Insomma il grana padano non è “nero”. Ovviamente in questo caso galeotto è il bando del ministero casualmente in mano al Lollo nazionale. Infatti il Consorzio di Tutela del grana Padano, ha partecipato al bando per i contratti di filiera del ministero dell’Agricoltura con un progetto da 16,6 milioni di euro. Sono stati già finanziati 39 progetti per 640 milioni e il Consorzio si è piazzato lontanissimo dai primi posti, addirittura al 160esimo posto. Ma poi proprio grazie a Lollobrigida il bando potrà contare su altri 2 miliardi di euro con il risultato che verranno premiati anche gli ultimi in graduatoria. Che dire se non è fare tutela del prodotto questa cos’altro lo farà? Non sappiamo voi, ma da oggi sulla pastasciutta solo Parmigiano Reggiano, Pecorino o uno dei tanti formaggi a pasta dura che la tradizione italiana ci fornisce.