Il giornalista Marco Pacini, autore di “Epocalisse. Appunti di un cronista pessimista”

Al via a Pordenone gli incontri de “L’uomo al centro”, il ciclo annuale di conversazioni promosse dal Gruppo Cgn con la Fondazione Pordenonelegge.it, a cura di Gian Mario Villalta e Alberto Garlini. Rimettere l’uomo al centro di un’indagine complessa sul nostro tempo e su quello che verrà è l’obiettivo dell’edizione 2019, che parte da una ricognizione intorno a “Epocalisse, giornalismo e social network”, affidata a Marco Pacini, caporedattore del settimanale “L’Espresso. Appuntamento venerdì 22 marzo nella sede Cgn di Pordenone (via Linussio 1/B), dalle 18.15, per un’indagine dedicata al pensiero critico e alla possibilità di esercitarlo nel nostro quotidiano, mentre i confini del linguaggio giornalistico pericolosamente sembrano avvicinarsi a quelli dei social. Ma è davvero così? “Epocalisse. Appunti di un cronista pessimista” titola non a caso il libro di Marco Pacini uscito di recente per le edizioni MImesis: «Sono un vecchio giornalista di carta che vede cadere a pezzi, giorno dopo giorno, calcinaccio dopo calcinaccio, il suo mondo – dichiara l’autore». Marco Pacini intreccia in queste pagine la sua esperienza personale e il suo lavoro di cronista per analizzare le vicende di maggior attualità – dallo sfascio post-elettorale alle tanto discusse fake news –, utilizzando una sana dose di “pessimismo attivo”. Senza scadere in logiche disfattiste, Pacini sottolinea la necessità di opporre a un ottimismo acritico l’arma del buon senso. Basta osservare, guardarsi intorno, per scoprire che, oltre il diktat del tecno-ottimismo, non esiste soltanto il deserto della diffidenza e del pregiudizio. Come sostiene l’autore, il pessimismo “è reazionario solo nel senso che prova a reagire alla progressiva scomparsa del pensiero critico”. Un libro che invita a guardare la realtà con lo sguardo del pessimista che si augura di avere torto e porta avanti la sua battaglia intellettuale proprio sperando che sia così. Venticinque anni nei quotidiani, dapprima come cronista politico e autore di inchieste poi come caporedattore centrale del “Piccolo” di Trieste, Marco Pacini nel 2005 ha ideato il progetto “vicino/lontano – identità e differenze al tempo dei conflitti”. E’ membro di Giuria del prestigioso Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Ha curato e introdotto alcune pubblicazioni, tra le quali Il diritto e il suo rovescio di Carlo Galli, e diretto una collana di saggi brevi edita da Forum – Editrice Universitaria Udinese. L’incontro, con ingresso libero, è accreditato Sigef, info www.pordenonelegge.it

Il cartellone de “L’uomo al centro” proseguirà martedì 26 marzo con “Un nuovo modo di vedere la natura: la Bio-Robotica”, protagonista la scienziata Barbara Mazzolai, annoverata da Robohub fra le 25 donne più geniali in robotica. Attualmente è coordinatrice del Centro di Micro Bio-Robotica a Pontedera – Istituto Italiano di Tecnologia, ed è nota in tutto il mondo per essere la coordinatrice del progetto europeo FET-Open Plantoid, fatto proprio dalla Commissione europea, che approfondisce le conoscenze su una nuova generazione di tecnologie ispirate alla forma e alle funzioni delle radici delle piante. Giovedì 11 aprile terzo e ultimo incontro dedicato a “L’intelligenza artificiale. Quale futuro per l’uomo?”, con Lorenzo Pinna, giornalista e divulgatore scientifico italiano, fra le firme di Quark e Superquark, autore e coautore, insieme a Piero Angela, di vari libri di divulgazione scientifica, vincitore del Premio Europeo Cortina Ulisse per la divulgazione. Il suo ultimo saggio è Intelligenza artificiale. Nel futuro c’è ancora posto per noi?