Il presidio “No inceneritore” a Spilimbergo spinge politica ed Arpa ad ammettere la contaminazione da cromo

La mattina di lunedì 25 settembre, nonostante le limitazioni imposte dalla Questura, si legge in una nota del coordinamento del comitato,  una nutrita delegazione del Coordinamento No Inceneritore e del Gruppo Giovani No Inc. ha atteso l’Assessore regionale all’Ambiente Scoccimarro, l’Assessore all’Agricoltura Zannier, il Sindaco di Spilimbergo Sarcinelli e dirigenti di vari enti regionali presenti ad un convegno sulla qualità dell’acqua per consegnargli una lettera. Al’interno della quale erano presenti domande e richieste riguardo al monitoraggio di inquinanti sul territorio. Lettere che purtroppo non è stato possibile consegnare ai politici perché non si sono presentati. Unicamente il Sindaco Sarcinelli ha fatto un breve passaggio ricevendo la lettera e riservandosi di rispondere tramite via formale alle nostre domande.  Evitando di dilungarci su un atteggiamento che si commenta da solo, aggiungono gli ambientalisti, aggiungiamo che per fortuna non si può scappare da mail e PEC e ci aspettiamo che le nostre richieste già inviate anche tramite questa via ottengano celere risposta.  In occasione dello stesso convegno il Sindaco Sarcinelli ed il responsabile della qualità delle acque interne dell’ARPA, proseguono nella nota gli ambientalisti,  hanno rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali non solo confermano il fatto che erano a conoscenza dell’inquinamento da cromo esavalente ma dove suggeriscono, non si sa su quali basi, che l’inquinamento deriva da un’altra attività produttiva oramai non più in funzione. Inoltre specificano che i controlli sono stati fatti nel 2019. Ultima significativa aggiunta da parte del Sindaco è dare la notizia che è stato aggiunto un’ulteriore piezometro recentemente. Probabilmente si riferisce alle attività della trivella avvistata nella Zona Industriale del Cosa la scorsa settimana, apparsa casualmente qualche giorno dopo che la contaminazione registrata da ARPA nel 2019 era stata resa pubblica tramite social. La gravità della situazione aumenta in quanto nonostante sia oramai chiaro che gli enti e le autorità erano e sono consapevoli della grave contaminazione, la cui fonte è tutt ora ignota, nessuna di esse per oltre 4 anni ha preso le dovute misure di tutela della salute pubblica, come perimetrare l’area o emettere ordinanze. Di fronte a queste evidenze sorgono grossi dubbi sull’efficacia e la regolarità dell’intero sistema di controllo e di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. La popolazione del territorio è stufa di ottenere silenzi in risposta alle domande sulla tutela della propria salute, chiosano dal Comitato, domande che durante il convegno sono state nuovamente ignorate. Vogliamo chiarezza sull’inquinamento da cromo esavalente e da Mercurio e soprattutto vogliamo che gli enti preposti prendano le dovute misure finora ignorate. Infine è stato sottolineato come le informazioni e le tempistiche dello studio epidemiologico promesso dallo stesso Scoccimarro da anni sono ancora ignote.