Il sindacato Funzione Pubblica della Cgil sui cambiamenti nei Servizi per l’infanzia a Udine
Anche La Comunità Udinese Preoccupata per i Cambiamenti nei Servizi per l’Infanzia, a dirlo è il sindacato Funzione Pubblica Cgil che spiega: “La voce dei genitori risuona con preoccupazione mentre si affronta il repentino cambiamento nei servizi per l’infanzia della città. Le parole angosciate di decine di genitori rivelano un senso di estraniamento e disconnessione rispetto alle decisioni prese dall’alto, che sembrano mancare di una vera condivisione e partecipazione democratica. È sorprendente che un’amministrazione di centro sinistra non presti ascolto alle voci dei suoi cittadini. Molti genitori hanno iscritto i propri figli con la fiducia nei confronti delle educatrici attuali, dipendenti comunali, che probabilmente non saranno più presenti il prossimo anno presso la Struttura comunale di Via Diaz. Questa situazione solleva dubbi e incertezze riguardo al futuro dei servizi di cui tanto si fidavano. Allo stesso tempo, le dichiarazioni dei presidenti di Legacoopsociali e di Confcooperative Federsolidarietà, che sottolineano l’alto indice di gradimento dei servizi per l’infanzia gestiti direttamente dalle educatrici e dagli operatori delle cooperative, sembrano ignorare il disagio e le preoccupazioni dei genitori. È importante notare che né le organizzazioni sindacali né i dipendenti sono contrari all’idea di ampliare i posti nei nidi e gli orari dei servizi. Tuttavia, l’approccio dell’amministrazione suscita interrogativi sulla mancanza di un coinvolgimento tempestivo e trasparente delle famiglie nelle decisioni così cruciali. Ci si chiede perché non siano state prese in considerazione le numerose proposte avanzate dalla FP CGIL e dalle altre organizzazioni sindacali, che suggerivano una riorganizzazione dei servizi con personale comunale, seguendo l’esempio di altre realtà come Trieste, Pordenone e Cordenons, che hanno implementato asili nido comunali gestiti direttamente e con orari estesi fino alle 17.30. Va inoltre ricordato che il rinnovo del CCNL delle Cooperative Sociali ha comportato un miglioramento significativo delle retribuzioni dei lavoratori delle cooperative, ma è fondamentale che la parte pubblica si impegni ad adeguare gli stanziamenti necessari per sostenere tali cambiamenti e evitare possibili ripercussioni negative sul territorio. In conclusione, ci si interroga se l’amministrazione comunale abbia agito con troppa precipitazione, concentrando esclusivamente sull’aspetto economico senza tener conto delle esigenze e delle preoccupazioni delle famiglie udinesi. La mancanza di una consultazione adeguata rischia di compromettere la fiducia nella gestione dei servizi per l’infanzia e di minare il benessere della comunità locale”.
Legacoopsociali Fvg e Confcooperative Federsolidarietà sulla gestione dei nidi comunali di Udine