Impianto Siot a Cavazzo e Paluzza. Moretuzzo: «Si ascoltino le preoccupazioni dei sindaci e dei cittadini»
«Che senso ha investire risorse pubbliche in progetti di rinaturalizzazione del lago di Cavazzo, se poi si autorizza sulle sue sponde la realizzazione di opere che rischiano di avere un forte impatto ambientale e paesaggistico e che andranno inevitabilmente a compromettere l’opportunità di uno sviluppo turistico sostenibile dell’area vasta del lago?». Lo ha chiesto il capogruppo in Consiglio regionale del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo dopo l’aggiornamento dell’assessore Scoccimarro sul progetto dell’impianto della Siot per una centrale di co-generazione da fonti fossili presso le stazioni di pompaggio del lago dei Tre Comuni e di Casteons di Paluzza, oggetto di una interrogazione dell’esponente autonomista. «Le opere prospettate sono motivo di preoccupazione per gli amministratori locali e la cittadinanza, a fronte di ricadute nulle per il territorio», ha detto Moretuzzo, che ha ricordato «l’ampia e trasversale opposizione della popolazione dell’Alto Friuli a gravare il territorio di ulteriori e impattanti servitù». «E se anche la Conferenza dei servizi ha dato il via libera al progetto di Cavazzo ed entro il mese di agosto deciderà su quello a Paluzza, come ha informato Scoccimarro, la Regione ha pur sempre un ruolo politico e potrebbe esprimersi contro questi progetti: camini di 15/16 metri non aiuteranno certo il turismo in prossimità del lago di Cavazzo», ha concluso Moretuzzo.