“Impianto trattamento rifiuti a Monfalcone, Cisint non ha risolto nulla” così Sergo – Dal Zovo – Morsolin – Pin:
“Il 2 maggio abbiamo espresso la nostra contrarietà al nuovo impianto di trattamento dei rifiuti a Monfalcone. Accogliamo con piacere le parole del sindaco Cisint e il parere degli Uffici comunali, che in due settimane sono giunti alle stesse conclusioni cui era già giunto il M5S”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo, la candidata sindaco di Monfalcone, Cristiana Morsolin, e il consigliere comunale monfalconese del MoVimento, Gualtiero Pin. “Saremmo ben contenti che un parere di compatibilità urbanistica o un parere contrario di un Comune fossero sufficienti a bloccare un impianto per la produzione di combustibile solido secondario (CSS) per cementifici, centrali termoelettriche e inceneritori – continuano gli esponenti pentastellati – ma altri sindaci possono insegnare alla Cisint che ciò non basta. La normativa parla chiaro, basterebbe conoscerla. Per ottenere quanto desiderato, il sindaco avrebbe dovuto fare approvare, in sei anni di Governo una variante al piano regolatore per togliere la zona industriale da quell’area, per evitare che si insedi un impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti, prevedendo una zona di servizio in sintonia con le Terme, come più volte il M5S di Monfalcone ha propugnato con la sua azione politica in Consiglio Comunale”. “La parola definitiva sull’autorizzazione spetterà alla Regione e in caso di via libera verrebbe riconosciuta la pubblica utilità dell’impianto. Ben vengano tutti i pareri contrari, compresi quelli del Comune – concludono i portavoce M5S -, questi aiuteranno i tecnici regionali nella decisione. Ecco perché la procedura non poteva passare nel silenzio generale. Anche questa volta l’assessore Scoccimarro scaricherà la decisione sui tecnici invece di ascoltare davvero il territorio, rappresentato in questo caso da un sindaco del suo stesso schieramento politico”. “È curioso leggere le dichiarazioni che la candidata di destra rivolge ai suoi avversari politici che avevano denunciato il rischio di un impianto di compattamento rifiuti – conclude Morsolin -. Infatti, se noi non ne avessimo parlato, oggi tutto sarebbe passato sotto silenzio visto l’ormai noto poco coinvolgimento degli organismi democratici. Sosteniamo il parere dei tecnici che hanno svolto il lavoro di cui si vanta la candidata, meno le sue prime dichiarazioni che ricordiamo essere state più possibiliste sul nuovo insediamento. Posizione purtroppo in linea con l’assenza di visione per uno sviluppo del territorio che vada verso la diversificazione economica e la tutela dell’ambiente, che ha caratterizzato i suoi anni di governo”.