Incidente mortale a Maniago: dopo tre mesi la verità sul ritardo dei soccorsi. Ma ora insediato il nuovo vertice Sores non potrà mai più accadere
Ennesimo episodio di ritardo nei soccorsi a seguito di sinistro stradale. A denunciarlo è ancora una volta il consigliere regionale del gruppo misto Walter Zalukar: “Tre mesi fa, il pomeriggio dell’8 maggio, spiega Zalukar, un ragazzo di 24 anni è morto e due ragazze sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto sulla strada che va da Maniago a Meduno, in provincia di Pordenone. Il fatto fece scalpore poiché un testimone dichiarò che i primi sanitari avevano impiegato una buona mezz’ora per arrivare sul posto”. La domanda che sorge spontanea è semplice: perché tanto tempo dalla telefonata al 112 all’arrivo dei soccorsi? “Il consigliere regionale Emanuele Zanon, racconta Zalukar, decise di fare chiarezza sull’episodio chiedendo i tabulati telefonici al NUE 112 e alla SORES di Palmanova, ritenendo inaccettabile che in una strada del Friuli, il sabato pomeriggio, in una zona non certo remota, tre corpi rimanessero a terra per 34 minuti in attesa del soccorso”.
Ecco i risultati, precisando che il NUE 112 pare non abbia ritenuto di rispondere, ma neppure abbia smentito l’orario della telefonata riferita dai testimoni al Gazzettino, le 16.08, per cui questo orario si può assumere come reale:
08: la richiesta di soccorso arriva al 112,
14: la chiamata viene passata alla SORES,
18: allertato – sono passati 10 minuti dall’allarme – il primo mezzo di soccorso sanitario, l’eliambulanza FALCO, che decolla alle ore 16.24,
19: allertata l’autoambulanza con sigla SG36,
27 allertata l’eliambulanza 2INDIA,
35 allertato l’autoambulanza con sigla MA42 che parte alle 16.35,
42 l’eliambulanza 2INDIA arriva sul posto – sono passati 34 minuti dall’allarme – è il primo soccorso sanitario ad arrivare.
Pare incomprensibile che per una chiamata di soccorso in codice rosso si impieghino 4 minuti per trasferirla dal NUE 112 alla SORES e che debbano passare ulteriori 6 minuti perché venga attivato il primo mezzo di soccorso.
Al tempo delle Centrali 118 provinciali, spiega Zalukar, le chiamate di soccorso di questo tipo erano evase in meno di un minuto. E allora perché oggi devono passare tempi dieci volte più lunghi (1000% in più!) per far partire i soccorsi, quando anche pochissimi minuti possono fare la differenza tra la vita e la morte? Forse la provincia di Pordenone ha un numero di mezzi di soccorso inadeguato? O forse la Centrale di Palmanova è inadeguata nel gestirli? O forse un po’ dell’uno e un po’ dell’altro? Conclude Zalukar che però omette che l’illuminato assessore alla salute Riccardo Riccardi la soluzione ad ogni male l’ha già trovata e “fluidificata”. Da qualche giorno infatti la centrale Sores vede ai vertici Amato De Monte, paracadutato con incarico diretto, a risolvere ogni problema. Per cui il problema si può dire già risolto, con buona pace “eterna” delle passate vittime della disorganizzazione e, speriamo, non delle future, che magari basterà “silenziare” con qualche ordine di servizio bavaglio come d’uso nella sanità architettata dall’architetto. In attesa che tutto funzioni a meraviglia, un consiglio, occhio alla guida.