Industria cartaria e grafica in recupero. Sulla ripresa in corso pesano i rincari e la reperibilità delle materie
In Italia la produzione dell’industria cartaria ha chiuso il 2020 con una produzione di poco superiore a 8,5 milioni di tonnellate (-4,1% rispetto al 2019, quando era già calata del -2% rispetto al 2018) e un fatturato di 6,35 miliardi di euro (-12,5%).
Tale andamento è la sintesi di dinamiche diverse a livello di singoli comparti, con risultati positivi nelle carte per usi igienico-sanitari, +2,9%, grazie ad importanti espansioni ad aprile e maggio e nel quarto trimestre. A questo risultato ha contribuito principalmente il segmento domestico.
Positivo anche il trend presentato dal packaging, +4,7%, grazie allo sviluppo dei volumi di carte e cartoni per cartone ondulato, +11,6% (con una netta accelerazione nella seconda metà dell’anno, +16%, rispetto alla prima, +7%). Gli sviluppi del comparto seguono la crescita del commercio on line.
In forte calo, viceversa, la produzione di carte per usi grafici che ha risentito delle misure adottate per arginare la pandemia (chiusure di uffici e attività commerciali, smart working, riduzione vendite giornali e riviste e della pubblicità): -26,5%.
Il calo ha riguardato anche i principali paesi europei: Finlandia, -15,6%, Francia, -6,2%, Germania, -3,3%, Svezia, -3%, Spagna, -2,5%.
Dopo un primo timido recupero registrato nel quarto trimestre 2020, +1,6%, nel bimestre gennaio-febbraio 2021 si è registrata una crescita leggermente più decisa, +2,6%. Nel dettaglio: carte per usi grafici, -3,1%, carte e cartoni per imballaggio, +6,4%, carte igienico sanitarie, -0,8%.
“Preoccupano le difficoltà negli approvvigionamenti di materie prime – spiega Mario Bolzonella, capogruppo delle industrie Cartarie, poligrafiche ed editoriali di Confindustria Udine – in particolare sul fronte della carta da macero. Si fatica a reperirla in volumi adeguati e il prezzo è più che decuplicato in un anno. In crescita anche il prezzo della cellulosa a seguito della forte espansione della domanda cinese. Costi esorbitanti che si sommano al forte aumento della bolletta energetica e dei permessi per la CO2. Forti rincari affliggono anche i produttori di inchiostri, vernici e adesivi. Tra i motivi di allarme anche il caos logistico nei trasporti marittimi di container che ha fatto impennare i noli e continua a provocare ritardi nelle consegne. Di fatto, tutto il comparto delle industrie cartarie e grafiche segnala la difficoltà a riversare questi aumenti dei prezzi delle materie prime sul cliente finale. Preoccupano, in tal senso, anche i possibili riflessi sul mercato del lavoro”.
L’industria cartaria e grafica in provincia di Udine, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine, dopo aver segnato nel 2019 una diminuzione dei volumi produttivi del -1,1% rispetto al 2018, nel 2020 ha registrato un calo del -4,2% a seguito del crollo registrato nel secondo trimestre (-18,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
“Un parziale recupero – conclude Bolzonella – si è avuto nel terzo (+0,9%), nel quarto trimestre (+3,9%), ed è proseguito nel primo trimestre di quest’anno che ha visto un rimbalzo dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. Una più significativa crescita è attesa per la seconda parte dell’anno”.