Inizia la ristrutturazione dell’ex casa delle suore in via Pracchiuso Ospiterà la nuova sede della Fondazione Morpurgo Hoffman
Via Pracchiuso continua a cambiare: stamattina è stato presentato l’avvio lavori per la ristrutturazione della “casetta delle suore”, l’immobile al civico 8-10 che è stato concesso da La Quiete alla Fondazione Morpurgo Hoffman Onlus. La casa dove alloggiavano le suore che lavoravano nell’ospedale militare ospiterà la nuova sede della Fondazione e sarà fulcro del “Progetto Parco Servizi diffusi – La corte nel borgo” al cui interno prenderà forma un incubatore di sviluppo per nuovi modelli e buone pratiche legate alle procedure dell’assistenza, per la cura, per il sostegno dei pazienti e delle famiglie. La Fondazione e la Asp La Quiete, infatti, hanno avviato un ambizioso progetto per tracciare insieme le nuove linee guida della cura sanitaria, dell’assistenza, della ricerca scientifica e della formazione legate alla vita degli anziani.
Il progetto è nato proprio grazie alla stretta sinergia tra le due realtà (la fondazione infatti occupa 200 dipendenti tra infermieri, fisioterapisti e operatori che lavorano in via S. Agostino) e i traguardi raggiunti saranno immediatamente messi in pratica, testati e continuamente migliorati nell’operatività quotidiana de La Quiete.
Stamattina l’architetto Maria Rigo ha presentato brevemente il progetto di ristrutturazione al Vice sindaco Loris Michelini, al presidente del Consiglio comunale Enrico Berti, al direttore della Fondazione Friuli Luciano Nonis, al presidente de La Quiete Stefano Gasparin con il cda e alla presidente del Comitato Borgo Pracchiuso Sandra Di Giusto. Nei prossimi giorni partiranno lavori appaltati alla ditta Di Betta srl e dovrebbero concludersi in circa un anno.
L’investimento, meno di 600mila euro, è possibile anche grazie al contributo riconosciuto dalla Fondazione Friuli a seguito del “Bando Restauro 2018”.
“è un progetto condiviso – ha spiegato il presidente della fondazione Aurelio Ferrari – che nasce e si sviluppa all’interno de La Quiete e anche all’interno del nuovo spazio della città che sta rinascendo al posto dell’ospedale militare: l’obiettivo non è solo migliorare i servizi, ma la qualità della vita in generale, sia dei residenti della Asp, sia dei cittadini in un ideale scambio tra bisogni e generazioni diversi”.
Sarà presto istituito un board scientifico formato da medici, professori e professionisti del mondo sanitario e socio-assistenziale in collaborazione con l’Università di Udine in primis e con altri istituti accademici e non.
“Ringrazio i vertici de La Quiete che hanno dato questa possibilità alla Fondazione – ha commentato Michelini – non è solo una riqualificazione dell’edificio ma una valorizzazione dell’interno quartiere che risponde così alla propria storica vocazione di assistenza, aggregazione, ritrovo. È stato un importante lavoro di squadra tra comune, Asp e Fondazione: La Quiete ha cambiato la propria immagine ed è sempre più percepita come protagonista dell’assistenza e del collegamento tra generazioni con progetti visibili e reali per tutti i cittadini e il territorio.”
Il progetto della “Corte nel Borgo”, infatti, si propone inoltre di dar vita ad un “contenitore” nel quale realizzare esperienze del “fare memoria” che consentano al residente di condividere la propria storia con gli altri, con gli operatori e con esponenti di associazioni e istituzioni scolastiche. Si cercherà in particolare di instaurare collaborazioni con gli studenti dell’adiacente polo scolastico per dar vita a progetti di valorizzazione delle esperienze culturali degli anziani con iniziative di ambito storico, musicale, artistico, documentaristico.
“Con questo progetto diamo concretezza alla volontà di chi ha creato la nostra Fondazione – ha spiegato la vicepresidente Michela Bacchetti – contribuiamo a trasformare via Pracchiuso e a farla diventare ponte di collegamento tra generazioni, tra persone, tra chi vive all’interno delle strutture protette de La Quiete e il resto della città.”
“L’immobile ristrutturato sarà una finestra sul Borgo – ha spiegato l’architetto Maria Rigo – la sua riqualificazione è stata pensata per favorire l’incontro e lo scambio tra le persone. Avrà sale dedicate alle riunioni, alla vita della fondazione, spazi per svolgere varie attività e rendere oltre ovviamente agli uffici direzionali e di rappresentanza”.
La nuova area di via Pracchiuso, dove è stata completata la demolizione del muro, permette di fare tutto questo in nuova ottica di osmosi con la città. Il fatto che anche La Quiete possa avere un nuovo ingresso affacciato sull’area verde “ritrovata” ha un valore simbolico: evoca quel concetto dello stare bene insieme, della vicinanza, del prendersi cura delle persone a cui vogliamo bene.